SENZATETTO CASE ZANCLE: L’OSSERVATORIO MINORI LUCIA NATOLI SI INDIGNA, DAL PALAZZO NESSUNA SOLUZIONE

 

Quinto soggiorno a Palazzo Zanca per le famiglie sfrattate dalle Case Zancle. I minori presenti nel gruppo destano l’attenzione dell’Osservatorio Lucia Natoli. Ad occupare i divanetti dei corridoi di palazzo arrivano anche amici e vicini che portano beni di prima necessità e tengono compagnia ai manifestanti. E mentre civili si prodigano per renderne meno pesante la permanenza, Croce pensa a come sbarazzarsene.

I protagonisti della protesta hanno finalmente avuto conferma di quanto già percepivano: il totale disinteresse del commissario straordinario Luigi Croce la cui unica preoccupazione sembra essere lo sgombro dei corridoi al momento usati come alloggio. A dimostrarsi ben più comprensivi sono stati, invece, il Presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti e i consiglieri comunali Nicola Cucinotta ed Emilia Barrile che hanno  assunto l’impegno di informare i soggetti di eventuali movimenti a loro favore.

Dal canto suo l’osservatorio Lucia Natoli, che opera in funzione della tutela dei diritti dei minori, si è detto massimamente indignato per la condizione in cui si sono ritrovati i minori presenti all’interno del gruppo che presidia il Palazzo ormai da cinque giorni. Condannata l’inerzia dei soggetti nominati al Comune e considerata la “mancata attivazione e nomina del Garante per l’infanzia come palese dimostrazione della loro inutilità”, ha annunciato un intervento a tutela dei minori nelle forme legali opportune.

A ben vedere, la questione degli alloggi assegnati dall’Istituto Autonomo Case Popolari risulta più complessa. Due delle otto famiglie protagoniste dello sgombro, infatti, parrebbero avere diritto alle abitazioni. Nello specifico la signora Rolla, facente parte del gruppo in esame, proveniente da un’area da risanare in cui sorgeva la sua precedente abitazione. La signora Rolla risulta, infatti, iscritta in una graduatoria che la riconosce come avente diritto all’alloggio ed aveva pertanto risposto all’invito dello IACP a  sceglierlo, abbandonando la precedente abitazione per inserirsi in quella nuova. Parallelamente un’altra vittima della faccenda, la signora Del Miglio, ha dalla sua una sentenza del giudice che la dichiara avente diritto. Tuttavia la mancata formalizzazione che si riduce al cavillo burocratico, ha reso la situazionepiù complessa e al momento irrisolvibile.

Constatando che in zona S. Giovannello esistono gli scheletri di 80 alloggi che potrebbero essere usati in casi di emergenza abitativa, ma la cui costruzione iniziata vent’anni fa non è ancora terminata, il Presidente Previti propone come unica soluzione plausibile la riapertura del bando di concorso solo per le otto famiglie in questione.

Il problema degli alloggi concessi dall’Istituto Autonomo Case Popolari è ben più profondo. Il Consigliere Comunale Ivano Cantello denuncia: “Ci sono circa 500 famiglie che hanno acquistato le loro abitazioni già da decenni, ma non sono riuscite ancora a stipulare gli atti di compravendita per problemi burocratici” e ancora “migliaia di famiglie, a Messina, attendono di acquistare e riscattare le abitazioni IACP in cui vivono, perché ancora il Comune non cede le aree su cui sono state costruite le palazzine”.  In merito a tale questione il consigliere Cantello si è rivolto al dirigente responsabile, l’ingegnere Signorelli, il quale ha comunicato che si attiverà per comprendere a pieno l’attuale stato di cose.

 

 

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