A TEATRO NEL GIORNO DELLA COMUNIONE: NUOVA ALLEANZA PRESENTA LE LISTE

Si aprono le porte dell’ascensore al quarto piano del Teatro Vittorio Emanuele, e il vociare dei presenti fa pensare ad un incontro tra amici di vecchia data. In realtà, salvo rare eccezioni, ciò che scorgiamo sono, per lo più, facce nuove alla cronaca politica. Perchè proprio questa location per presentare dei candidati? “Per esprimere solidarietà ai lavoratori del Teatro prima di tutto”, specificano gli organizzatori dell’evento elettorale. “I soldi che erano destinati a Messina sono stati canalizzati altrove: Catania, Palermo, persino Tusa. Noi vogliamo tornino a Messina”, specificano gli ex AN che oggi presentano la lista di Nuova Alleanza e i 40 candidati alle prossime amministrative a sostegno di Gianfranco Scoglio. Al tavolo dei relatori però manca proprio lui, Scoglio, seduto in prima fila, vicino ad un altro fedelissimo dell’ex numero uno di Palazzo Zanca, il suo vice, Orazio Miloro. Non l’abbiamo ancora nominato volutamente ma, sì, a quanti si stessero chiedendo se LUI ci fosse, rispondiamo che non solo c’era ma ha fatto gli onori di casa: Peppino Buzzanca, sindaco dimissionario oltre un anno e mezzo fa, ha introdotto l’incontro, anzi diremmo proprio presieduto, insieme agli altri due co-fondatori del nuovo soggetto politico, Domenico Nania e Santi Formica. “Qualcuno sosteneva che io non potessi stare in mezzo alla gente, ma io sono benvoluto dalle persone”, dichiara l’ex primo cittadino che ribadisce di poter camminare a testa alta. “La polvere sta passando e quando sarà scomparsa, sui nostri tavoli vedrete progetti, non scheletri”, commenta l’ex capogruppo dei senatori Pdl, Nania. “Nuova Alleanza vuol dire libertà, vuol dire coesione”, continua Buzzanca, “eravamo spaventati all’inizio ma con la forza della coerenza abbiamo portato avanti un progetto serio”.

 

E’ Mameli con il suo inno – il nostro inno – in pieno stile centro-destra a dare il via alla reunion. Prende subito la parola colui che, da ex assessore e city manager, oggi si propone come sindaco della città e, in primis, chiede di tributare un plauso a Vincenzo Nibali. “Ha scalato le montagne e come lui noi siamo qui per scalare quelle del pressappochismo”, debutta Scoglio. Il trasporto è l’argomento caldo, quello con cui comincia l’avvocato. “Ora bastalo diciamo noi” tuona, riprendendo lo slogan di Felice Calabrò, “non chi ci ha fatto pagare il trasporto a caro prezzo”. (E su questa affermazione non riteniamo sia necessario specificare l’ovvio riferimento).

Abbiamo notato in queste settimane di campagna come, se da una parte, i big sembrino non sfiorarsi neppure, dall’altra i “candidati solisti” si scontrino fortemente, specie Scoglio e Accorinti; proprio a quest’ultimo viene rivolta la stoccata principale: “in questo momento di crisi stiamo a guardare silenziosamente a chi dice che non dobbiamo fare il ponte?”. Sulla quaestio relativa alla faraonica infrastruttura, il candidato di NA è da sempre molto netto e, in questa tornata, a più riprese ha sostenuto una posizione che va oltre quella della mera divisione tra favorevoli e contrari e che cerchiamo di parafrasarvi in breve. Il concetto è semplice: perchè nessuno ha chiesto ai messinesi se questo ponte lo vogliano o meno? Perchè nessuno li ha interpellati? E giacchè da decenni Messina aspetta di sapere se si farà o se non si farà l’opera che, ad oggi, è in stand by (attenzione: non cancellata ma solo messa da parte giacchè non ritenuta prioritaria), non sarebbe quantomeno opportuno far sapere alla cittadinanza cosa ne sarà di questo progetto? E ancora, ammesso che non si provvederà mai alla sua realizzazione, non sarebbe forse il caso di dar vita ad azioni per condannare chi ha la responsabilità di questo balletto d’incertezza, giacchè, a bocce-e lavori- ferme, lo Stato dovrà impegnarsi a pagare una penale salatissima ai privati coinvolti nell’operazione?
Sul tema torneranno poi Buzzanca e Nania, snocciolando dati e numeri sui posti di lavoro in cui si tradurrebbe la realizzazione e la gestione dell’infrastruttura.

Ci dicono no al ponte, no alla Mortelle-Tono, no ai porticcioli. Dicono no a tutto”, continua Scoglio puntando il dito verso un generico e sottile “loro” e specifica, lasciandosi andare in un lapsus che se non spontaneo avrebbe del geniale, nell’ottica della fidelizzazione degli indecisi “Alleanza Nazionale…ops, scusate volevo dire Nuova Alleanza” (!!!!!!!) “ vuol dire guardare negli occhi le persone sia quando dici si che quando dici no”.

 

 Denuncia la condizione dei villaggi dove in questi giorni sta illustrando il programma piazza per piazza e dove, a suo dire, la gente “resta dietro le finestre, non scende, guarda da oltre un vetro perchè se venisse ad ascoltare dovrebbe risponderne a chi è già andato a racimolare voti”, scoperchiando un vaso di Pandora che, da sempre, è tizzone ardente nelle polemiche sulle strategie di “certa politica” che, proprio in date zone, in passato, ha ragionato su compravendite e voto di scambio. Tutte notizie note ai più ma mai denunciate e sulle quali bisogna necessariamente lasciar spazio al beneficio del dubbio: se ne parla tanto, e da talmente tanto, da aver trasformato ciò che sarebbe stato uno scandalo in una voce di corridoio talmente forte e corale da essersi tramutata quasi in leggenda metropolitana. “Ma i veri villaggi non sono quelli”, conclude Scoglio, riconoscendo onestà intellettuale e denunciando la disillusione di chi per anni si è visto rabbonito con promesse fumose. Conclude il suo intervento, prima di correre via ad un confronto pubblico, denunciando il mancato spazio concessogli durante l’incontro organizzato da Addio Pizzo: “non mi hanno fatto parlare” sostiene, riferendosi a certi presenti.

Non esistono uomini forti, esiste la collegialità, insieme ce la faremo se tutti ci sentiremo sindaco. Oggi la gente va a fare la comunione”, continua in riferimento non tanto al giorno di festa di per se stesso, ma anche ai candidati di Nuova Alleanza oggi assenti proprio per il sacramento che in queste domeniche impegna molte famiglie con figli in età. “La vera comunione è qui, la vera comunione sono le persone che non hanno paura” e su quest’ultimo punto è Buzzanca a fargli eco, stigmatizzando quanti per oltre dieci anni hanno camminato a fianco dei politici barcellonesi, salvo poi voltare le spalle e cambiare casacca, all’occorrenza. “Ci sono due vie, o dare continuità o creare rottura. Noi questa continuità la stiamo dimostrando”, commenta l’ex senatore Nania. “Andate a guardare i programmi depositati, non limitatevi a dare per buono quello che vi raccontano”, conclude Scoglio prima di lasciare la sala. Il candidato sindaco è infatti atteso ad un confronto con i suoi competitors al quale dichiara non volersi sottrarre per alcuna ragione. “Il confronto è alla base della democrazia” e su quest’ultima affermazione siamo tutti d’accordo!(ELEONORA URZI’)

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