IL BALLOTTAGGIO AL TEMPO DI FB: TRA GOLIARDATE E BASTARDATE

Nell’era dei social network ogni regola viene scalzata da una nuova. La comunicazione ha leggi a sé e qualunque nota, sia anche minima, può fare il giro del web in men che non si dica, diventando notizia: credibile verità, inverosimile bufala o barzelletta.

In questa calda domenica di giugno, mentre all’arena della Villa Dante una parte entusiasta della città festeggiava il suo “uomo rosaVincenzo Nibali, l’altra fetta di messinesi balneava tra un lido e una spiaggia libera: il comune denominatore tra queste due categorie? L’app di facebook installata su iPhone e smartphone. E così una foto scattata nella villetta della zona sud rimbalza fino ad arrivare alle lucertole spalmate al sole che a loro volta la condividono sul proprio profilo, rendendola visibile ai propri contatti che la ricondividono e, in men che non si dica, le homes dei socials diventano zeppe di commenti e condivisioni dell’immagine suddetta. Nell’istantanea ,a fianco del candidato sindaco del centro-sinistra, l’avv. Felice Calabrò, intervenuto ai festeggiamenti in onore del grande ciclista messinese, è ritratto un supporter del suo antagonista al ballottaggio, il prof. Renato Accorinti -anch’egli presente tra i tanti fans di Nibali-. Ebbene, la t-shirt indossata da suddetto supporter lascia poco spazio all’immaginazione. “Keep calm e vota Accorinti”, é la scritta che campeggia sulla sua maglia (rossa). Sta in piedi accanto all’ex consigliere democratico in corsa per la sindacatura e insieme sorridono in favore di camera. “Non se ne sarà accorto”, dice qualcuno in riferimento a Calabrò e così in molti ridacchiano dietro questo scatto, in cui l’avvocato appare come un testimonial involontario dell’avversario politico.

In realtà esiste l’ipotesi alternativa, ossia che quella del candidato Pd non sia stata una svista ma che addirittura egli si sia prestato al “gioco”. In fondo anche chi non lo conosce bene avrà capito che Calabrò non è affatto uno sciocco e, aggiungiamo noi, è anche molto aperto all’ironia compresa l’auto (ironia), ergo c’è da credere si possa esser reso disponibile ai flash, volontariamente!

Troviamo ben plausibile questa seconda possibilità. Qualora così non fosse, sarebbe auspicabile che un team di collaboratori seguisse passo passo ogni mossa dei candidati (di tutti, ma forse è un consiglio che sarebbe dovuto venir fuori già prima del turno passato e così, forse, qualcuno avrebbe evitato gaffes che gli sono costate la percentuale sperata), dichiarazioni e scatti amatoriali compresi ond’evitare scivolate (piccole come questa o abnormi come alcune in cui nelle scorse settimane si é imbattuto qualcun altro) strumentalizzabili, prima ancora che dai media, dal popolo di facebook. Eh sì, perchè è proprio quello dei socials il nuovo “potere” e riesce ancora più spietato e irriverente della prima pagina di un giornale, non fosse altro che per la rapidità con cui ogni elemento si diffonde e raggiunge masse immense di utenti.

Ciò detto, e giacchè ci si muove nell’ambito di immagine e comunicazione, sarà apparso evidente a molti come certe uscite pubbliche dei due candidati sembrino sempre più speculari le une alle altre: parole ricorrenti e slogan che si ricordano a vicenda, in primis. Il discrimine tra i più evidenti è quella dicotomia tra SI e NO che riportano le maglie brandizzate ad hoc : la nota frase contro il ponte per Accorinti e l’incitamento alla città per Calabrò. che ha sostituito il precedente “ora basta”. Insomma siamo arrivati allo scontro finale tra uno YES MAN e un NO MAN, o almeno questo è uno dei cardini su cui preparatissime menti esperte di marketing sembrano star puntando, tra le altre cose, per rafforzare l’antitesi tra i due aspiranti sindaco.

In ultimo ci è parso di notare sia cambiato qualcosa anche nei colori usati dal candidato del centro-sinistra. Osservando i nuovi layout della sua campagna (video compreso), vien da chiedersi che fine abbia fatto il tricolore che è parte integrante del logo del Pd. L’azzurro sembra divenuto il colore dominante e, stando ai ricordi che ci restano (e solo quelli restano) del comatoso Pdl, par di rimembrare fosse proprio la tonalità che ha sempre identificato i Berlusconiani e il loro “Popolo”… che sia un modo per essere più attraenti e familiari per quegli elettori pidiellini che a ‘sto giro si ritrovano senza un candidato da votare?

Illazioni e presunzioni a parte, se fino al 7 giugno avevamo quasi lamentato la lentezza di una campagna elettorale in cui era stato il fair play, talvolta esasperato, a farla da padrone, tanto da scadere -in alcuni casi- nella noia più profonda, c’è da scommettere che, stando anche all’immagine casus belli di questo pezzo, la settimana che sta per iniziare saprà essere sorprendentemente agguerrita, non tanto per via di dichiarazioni specifiche dei candidati quanto per quelle dei loro fedelissimi. E per darci atto della veridicità di questa considerazione, vi rimandiamo ad un giretto per le vie di facebook: resterete stupiti da un accanimento che ha quasi del violento a volte. Certo è che ne vedremo delle belle …(ELEONORA URZI’)

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