RECUPERO CREDITI: L’ANTITRUST MULTA FIRE SPA PER “PRATICA COMMERCIALE AGGRESSIVA”, RICORSO AL TAR

La Fire SPA  impugnerà dinnanzi al TAR del Lazio il provvedimento con il quale, il 2 settembre scorso, l’Antitrust le ha comminato la multa da trecentomila euro per “Pratica Commerciale Aggressiva”.

L’accusa rivolta a FIRE è che “a fronte di migliaia (4160) di atti di citazione, che risultano essere stati inoltrati su scala nazionale dal luglio 2011 all’aprile del 2013 solo una percentuale bassissima (3,43%) riguarda citazioni instaurate presso giudici di pace competenti per territorio e solo una percentuale altrettanto bassa (1,49%) riguarda le cause iscritte a ruolo”.

In pratica migliaia di citazioni presso sedi di Giudici di Pace sistematicamente non competenti e con date fittizie della prima udienza.

Spiega Confconsumatori: “Da tempo, infatti, per recuperare crediti inoltrava ai consumatori, per il tramite di avvocati, atti di citazione con l’indicazione fittizia della data della prima udienza, presso sedi di Giudici di Pace sistematicamente diverse da quelle territorialmente competenti e senza quasi mai procedere ad iscrivere a ruolo la causa.” I consumatori destinatari degli atti di citazione ne erano immediatamente spaventati e a prescindere dalla propria posizione debitoria preferivano pagare l’importo intimato piuttosto che esporsi a un contenzioso giudiziario.

“La condotta di Fire, in buona sostanza, era idonea a creare un grado di pressione psicologica tale da condizionare il comportamento del consumatore ed è perciò stesso stata ritenuta commercialmente scorretta e aggressiva”, sintetizza Confconsumatori. La Fire agiva su mandato di diverse società: Agos Ducato S.p.A., Seat Pagine Gialle S.p.A., GDF Suez Energie S.p.A., Sorgenia S.p.A. e Securisation Services Funding S.A., che avevano conferito l’incarico di svolgere le attività di gestione e di recupero dei crediti.

 

L’azienda messinese risponde che “Viceversa – come si dimostrerà innanzi al TAR – ben l’80% degli atti di citazione complessivamente notificati da FIRE, nel periodo in questione, è innanzi al giudice competente.

Per meglio comprendere la vicenda si consideri che FIREè una Società che gestisce per conto di terzi il recupero di crediti che devono essere “certi, liquidi ed esigibili” e non “presunti”, come ritenuto dall’Autorità. L’attività svolta da FIRE non può ritenersi né aggressiva né temeraria: il consumatore-debitore non viene indotto ad adempiere la prestazione per non esporsi ad un contenzioso giudiziario, piuttosto, a quest’ultimo, consapevole della sussistenza del proprio debito, viene legittimamente richiesto di soddisfare le giuste ragioni del creditore e quindi di adempiere ad un impegno contrattualmente assunto.

La Società precisa, a tal proposito, che per politica aziendale, si ricorre alla citazione in giudizio solo quando, dopo essere venuti incontro al debitore offrendogli soluzioni di pagamento quanto più possibile favorevoli, questi continui ad essere inadempiente.

A dimostrazione di ciò, si consideri infine che, su 10 milioni di posizioni gestite nell’ultimo triennio, FIRE ha utilizzato lo strumento della notifica dell’atto di citazione in solo 12 mila casi, di cui gran parte definiti transattivamente.

Prova della correttezza dell’attività svolta è che la FIRE non ha mai subito, in conseguenza delle citazioni notificate,  una condanna per risarcimento dei danni o per lite temeraria.

Infatti la FIRE prima di reclamare il pagamento del credito da parte dei debitori ha sempre cura di appurare la certezza, la liquidità ed esigibilità degli stessi e l’esistenza di tutta la documentazione contrattuale e fiscale a supporto.

 

Per queste ragioni, la FIRE annuncia il ricorso al TAR del Lazio avverso la sanzione comminata dall’AGCM che ha equiparato fattispecie tra loro molto diverse non ponendo distinzione tra chi agisce sulla base di un credito certo liquido ed esigibile e documentalmente provato, come la Fire, e chi, invece, lo fa sulla base, di un credito già prescritto o del tutto inesistente.

“Siamo fiduciosi- commenta il Presidente della Società dott. Sergio Bommaritoche dinnanzi al Tar verrà accertata l’osservanza da parte della FIRE di una procedura rispettosa dei diritti del consumatore e dei principi di correttezza professionale. Tuttavia- aggiunge Bommarito- la sensazione è che il protrarsi della crisi economica e il conseguente clima di tensione nel Paese stiano determinando un atteggiamento sfavorevole per i creditori, che sono tutte aziende che danno da vivere a migliaia di lavoratori e devono poter recuperare quanto a loro dovuto senza correre il rischio di  essere sanzionata quando agiscono sulla base di un credito legittimamente vantato.

Il Presidente conclude Ma a questo punto, se per i crediti certi, liquidi ed esigibili non è possibile intraprendere azioni legali che fine farà l’economia del Paese?”.

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