UOMINI PER TUTTE LE STAGIONI? L’ESPERTO “NON BIBLIOTECARIO” CHE NON PIACE AGLI “ACCORINTIANI”

Esperto nella giunta Buzzanca, esperto nella giunta Accorinti. Giovanni Molonia sembra essere un uomo per tutte le stagioni. Ma la sua recente conferma per la consulenza sulle attività della Biblioteca comunale e di riordino e catalogazione dei fondi archivistici e documentali conservati nell’Archivio storico comunale non è andata giù agli stessi consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso. Se Nina Lo Presti resta “senza parole”, di molte parole Luigi Sturniolo, che affida ad una nota le sue considerazioni.

In pratica un’occasione sprecata, che anziché favorire giovani bibliotecari di notevole preparazione, sembra in controtendenza con l’ideale rappresentato dalla nuova amministrazione.

E se Todesco risponde che “Molonia è un uomo di fiducia”, dall’altra Sturniolo ribadisce che il ruolo del bibliotecario ha la sua peculiarità.

“Trattare di biblioteche significa per tanti, fondamentalmente, dare in lettura i libri, far compilare qualche modulo e organizzare la giusta difesa del patrimonio dal taccheggio. Non è mistero che questa è la considerazione che per anni tanto mondo accademico ha avuto di queste strane figure che ieri si aggiravano tra schede e palchetti e oggi aggiungono al costante contatto con la polvere, che si deposita sempre più inesorabile su libri sempre meno spolverati a causa dei tagli alla cultura, sempre maggiori frequentazioni di opac e progetti di digitalizzazione. Così – scrive Sturniolo, amareggiato –  può apparire cosa normale che a ricoprire il ruolo di consulente per le attività della Biblioteca Comunale non venga chiamato un bibliotecario. Eppure era questa la scelta che andava fatta. Scegliere un bibliotecario, un esperto di biblioteche che ne conoscesse tutti gli aspetti e che fosse aggiornato sullo stato dell’arte nel mondo della gestione delle biblioteche: dalle politiche delle acquisizioni a quelle della gestione dei cataloghi informatizzati, dalle banche dati alla ricerca dei finanziamenti, dalle relazioni col territorio e le reti di biblioteche alle novità nel campo della catalogazione e delle indicizzazioni. C’era bisogno di una novità, insomma. Che rappresentasse un cambio di passo, una discontinuità, una innovazione. Dico queste cose prima di tutto perché sono un bibliotecario e vado orgoglioso della mia professione, della quale conosco le molte difficoltà e le poche soddisfazioni. Lo dico pubblicamente perché ho già espresso il mio punto di vista, che adesso ritengo giusto rendere pubblico, a Renato Accorinti e Sergio Todesco. Lo dico, infine, senza alcuna riserva nei confronti una persona che ho imparato ad apprezzare come Giovanni Molonia”.

Uno scivolone della nuova amministrazione, dove sulla questione “esperti” cominciano a piovere critiche “dal basso”.

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