CALCIO, ACR MESSINA: AMARA SCONFITTA CONTRO IL CASTEL RIGONE. IN TRASFERTA GIALLOROSSI ANONIMI

Castel Rigone – Acr Messina (arbitro Carmine Di Ruberto, sezione di Nocera Inferiore- Stadio “San Bartolomeo”)

E’ un Messina dai due volti quello di questa prima parte di stagione, che ricorda tanto quello di alcune partite della scorsa annata: una squadra che In casa dimostra una notevole personalità, anche quando non brilla, e che invece si trasforma, diventando anonima, nei campi altrui. Eppure, non è questo il passo che si addice ad una compagine dalle grandi ambizioni e, almeno sulla carta, tra le più attrezzate del campionato. Se poi il tabellino di gioco indica che i giallorossi non hanno mai scaldato i guantoni al portiere avversario, allora evidentemente qualcosa non quadra. Al di là di qualche assenza (improbabile alibi), mister Catalano ha tanto su cui lavorare. Che si vinca o si perda, poiché in questo strano campionato davvero nessun risultato è scontato e tutti sono in discussione, Il Messina non può permettersi questa crisi di identità che lo colpisce ogni qual volta si giochi fuori dalle mura di casa. Ma andiamo alla cronaca.

Il Messina scende in campo con un 4-4-2 che vede Lagomarsini in porta, in difesa Silvestri , De Bode, Ignoffo (questi ultimi due al rientro) e Bolzan, a centrocampo Guerriera, Bucolo, Simonetti e Ferreira, alle spalle di Chiaria e Corona ; I padroni di casa, allenati da Di Loreto, optano per un 4-3-2-1 con Franzina in porta, Santarelli, Gimmelli, Moracci e Petterini in difesa, Ubaldi, Vicedomini e Montanari a centrocampo e Coresi sula tre quarti alle spalle delle due punte Agostinelli e Di Paola. Già dai primi minuti giallorossi molli e padroni di casa molto aggressivi e pericolosi. Il Messina sceglie di stare sulla difensiva per studiare l’avversario e prova qualche timido contropiede, senza successo. Al 13’, prima occasione per i padroni di casa: De Bode tocca di mano un pallone in area e Di Ruberto fischia il calcio di rigore, sul quale il solito Lagomarsini si esalta e respinge un tiro centrale da parte di Agostinelli. Al 19’ minuto la risposta dei peloritani con Corona, che finta di sinistro e col destro manda a lato non di molto. La partita scorre via senza grandi sussulti, nonostante dopo i primi minuti di controllo da parte del Castel Rigone, gli ospiti sembrano voler venir fuori con un buon palleggio. Al 33’ Di Paola spara alto e al 44’ Corona ci riprova, questa volta con una conclusione a giro di sinistro che termina fuori. La prima frazione di gioco si chiude con una bordata dalla distanza di Petterini che non inquadra lo specchio della porta.

Il secondo tempo sembra avaro di emozioni, eccetto un Corona propositivo che lotta da solo contro la difesa avversaria senza però riuscire ad essere pericoloso. Inizia la girandola dei cambi: al 13’ Redi subentra a Coresi, al 18’ Tranchitella per Di Paola e al 19’ Gherardi rileva Corona, il quale non sfiora neanche con lo sguardo il proprio tecnico. Neanche 4 minuti e al 23’ ecco il gol di Tranchitella che passa dalla sinistra e di destro infila Lagomarsini. Il Messina subisce il colpo ed è in netta difficoltà: tre minuti dopo è Redi a divorare un gol-fatto, mandando alto da due passi dopo aver abilmente saltato due difensori peloritani. Al 32’ Catalano prova a scuotere l’attacco mettendo in campo Lasagna per un confuso Guerriera, ma nonostante la buona volontà dell’ex Avellino, il cambio non sortisce l’effetto sperato. Nel frattempo al 32’ Montanari lascia il posto a Bontà e Redi spaventa ancoro l’estremo difensore giallorosso, anche se in posizione di off-side. Scorrono i minuti e il Messina non punge: la manovra di gioco appare lenta e imprecisa, mancano le idee e soprattutto i punti di riferimento in avanti, venendo a mancare Corona.  Al 45’, ecco l’unica occasione nel secondo tempo per i giallorossi con Chiaria che manda alto di testa, ma al 48’ di nuovo Tranchitella mette fine ai giochi con la sua punizione dal limite sotto l’incrocio. Termina così 2-0 l’incontro.

Il Castel Rigone compie l’impresa, mentre il Messina diventa piccolo. Urge un inversione di tendenza, almeno in trasferta, per sperare di terminare nella colonna di sinistra della classifica ed evitare brusche sorprese a fine campionato. (ROBERTO FAZIO)

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