TEATRO E BUROCRAZIA: L’APPELLO DEL PIANISTA GIOVANNI RENZO “FACCIAMO FRONTE COMUNE”

“Adesso e fino a domenica avrei dovuto essere al Teatro Vittorio Emanuele a proporre un mio nuovo spettacolo. Invece oscuri burocrati senza alcuna competenza né teatrale né musicale stanno mettendo a repentaglio la vita di questo luogo di cultura, adesso fermo da mesi. Musicisti, maestranze, tutti i lavoratori che hanno dato vita in passato a spettacoli di alto livello stanno perdendo la speranza di un futuro per l’arte in questo Teatro e in questa città, nonostante gli sforzi di un nuovo Presidente e di un nuovo Sindaco che, per la difesa di questo patrimonio artistico e culturale, si stanno scontrando duramente con la burocrazia della Regione.

Dovremmo tutti fare fronte comune e protestare contro chi vuole il Teatro di Messina chiuso, dovremmo tutti schierarci in difesa della cultura, dell’arte, della bellezza.”

L’accorato appello è del musicista Giovanni Renzo, uno dei più interessanti pianisti sulla scena mondiale, che segue, come molti messinesi, le sorti del Teatro Vittorio Emanuele.

Da Palermo, infatti,  non  sembrano arrivare buone notizie, ed è ormai braccio di ferro tra il nuovo presidente ed il commissario della Regione Rosario Cultrone mandato da Crocetta per sostituire il Consiglio di Amministrazione in attesa che si ricostituisca.

Secondo quanto dichiarato dal neo presidente Puglisi “non ha le idee che si pensava rispetto all’Ente Teatro”.

Insomma, l’ipotesi più probabile al momento sembra quella dello scioglimento dell’Ente Teatro di Messina e di Taormina Arte, per poi costituire un unico soggetto.

E preoccupate sono anche le maestranze, in particolare gli orchestrali, che hanno  saputo che il commissario inviato dalla regione, non avrebbe alcune intenzione di venire a Messina per sentire nessuno di loro.

“Per quello che invece riguarda la ripresa della stagione –scrive Giampiero Cannata, maestro dell’orchestra – sostiene che eventualmente si potrebbe sostituire la nostra Boheme, con quella dei colleghi catanesi che faranno a gennaio, mentre per Dreaming Cenerentola ci manderebbe la sinfonica siciliana, balletto e operetta”.

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