Da quando aveva 12 anni subiva le violenze sessuali del padre. Per otto lunghi anni non ha avuto la forza di reagire, stretta nella morsa del complesso meccanismo psicologico che porta spesso le vittime a giustificare il proprio carnefice, soprattutto quando l’abuso è perpretato tra le mura di casa, quando il mostro che ogni giorno si ciba di una parte della tua anima è colui che ti ha generato, ma che non puoi più chiamare padre.
Una vicenda tragica, destinata a lasciare tracce indelebili nel destino di una ragazza e di una intera famiglia. Una storia drammatica, che si è conclusa con l’arrivo dei carabinieri e le manette ai polsi di un 47enne, inchiodato dalla denuncia della figlia e della madre, a cui la ragazza ha trovato il coraggio dopo 8 lunghissimi anni, di raccontare tutto.
Così sono emersi i turpi contorni di una violenza che è iniziata quando la ragazza aveva 12 anni. Un corpo da donna in un cuore di bambina, sottratta ad un’adolescenza normale, perchè fin da allora il padre la costringeva ad avere momenti di intimità che andavano ben oltre le premure. Fino allo scorso dicembre, quando i rapporti sessuali sono diventati “completi”, subiti nel cuore della notte, mentre il resto della famiglia dormiva. Oppure appena si presentava l’occasione, quando la ragazza restava sola in casa.
Un comportamento sempre più strano, che, finalmente, ha messo in allarme anche la moglie. Una madre disperata, che poi ha accompagnato la figlia ai carabinieri della Stazione di Tremestieri per denunciare quanto stava accadendo.
Informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, stante la gravità della vicenda, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso una Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nei confronti dell’uomo, che è stato arrestato e che ora si trova rinchiuso nel Carcere di Gazzi.
