DISAGIO SOCIALE E SICUREZZA IN TEMPO DI CRISI: INVESTIRE NELLE FORZE DELL’ORDINE, E IL SINDACO CITA PASOLINI

Sicurezza in tempo di crisi e disagio sociale causato dal mancato investimento nelle Forze dell’ordine. Questi gli argomenti affrontati nel corso del convegno che si è svolto stamattina nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni. Il ministro della Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia, ha illustrato quanto previsto dalla legge di stabilità 2014 relativamente ai tagli lineari e al ridimensionamento della spesa per il comparto Sicurezza.
Lillo Oceano, Segretario generale della CGIL di Messina, ha messo in evidenza come senza sicurezza non possa esserci sviluppo economico e viceversa; il docente di antropologia sociale dell’Università di Messina Bernardino Palumbo, ha spiegato l’iter storico che ha portato alla scissione -formale e sostanziale- dello Stato neoliberista dalla società.
Sulla scia di questi interventi, hanno dato il loro apporto alla Tavola rotonda organizzata dalla CGIL e dal SLIP anche il Questore di Messina Carmelo Gugliotta, il Segretario generale Nazionale del SLIP per CGIL Daniele Tassone, e Don Terenzio della Parrocchia di Provinciale.

D'ALIA, OCEANO E TISSONE
D’ALIA, OCEANO E TISSONE

Il messaggio lanciato non è di poco conto: le spese che lo Stato affronta per le Forze dell’Ordine, non devono -o quantomeno non dovrebbero- essere inserite in bilancio come costo, ma come investimento.
“Che ai poliziotti si danno fiori”, come scriveva Pasolini, è stato invece il mantra dell’intervento di Renato Accorinti, che da ex manifestante, insegnante ed attuale sindaco, ha proposto una soluzione anch’essa “dal basso”: non deve passivamente accettarsi il sempre crescente dato della micro-criminalità connesso alla crisi economica.

L’immagine negativa che il cittadino ha della divisa non dipende solo dal fatto che l’organico delle Forze dell’ordine a Messina e provincia sia diminuito da 1200 a 850 unità, ma anche e soprattutto dalla mancanza di cooperazione fra i cittadini tutti, dal guardare alla cosa pubblica come un qualcosa di estraneo dalla sfera personale di ognuno, e dalla inadeguata educazione civica presente.

“Il poliziotto non è lo sbirro” -ha poi concluso il Sindaco- “ma un uomo che indossa la divisa e che in quanto tale è parte integrante del buon funzionamento di ogni collettività”.(FEDERICA ARENA)

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