MESSINA SI SVEGLIA RENZIANA: PANARELLO “DA ANNULLARE I CONGRESSI PD ORGANIZZATI DA GENOVESE”

Un anno fa la provincia di Messina era bersaniana, adesso invece è la provincia più renziana della Sicilia. La mozione Renzi raggiunge quote da maggioranza “bulgara” a Messina:  il 73 per cento in provincia, addirittura il 90 per cento in città. Risultati che sembravano annunciati già ieri sera quando nel tardo pomeriggio i numeri davano, con il 72,4% gli iscritti democratici messinesi scherati con il sindaco di Firenze. Un segno evidente  che i “simpatizzanti” di Francantonio Genovese hanno scelto il rottamatore.

Insomma un clamoroso cambio di rotta? No. In realtà è Renzi che si è mosso verso le correnti forti del partito, nella corsa verso la segreteria nazionale. Infatti il suo consenso è cresciuto in maniera esponenziale in tutta la regione dove è stato testa a testa fra Gianni Cuperlo e Matteo Renzi. Dopo 103.527 voti scrutinati, Renzi sarebbe avanti con il 45,11%, mentre Cuperlo si attesta al 39,6%. Segue Civati con l’11,65%. Molto staccato Pittella al 3,64%.

Ma alla luce dei risultati del voto degli iscritti dei circoli del Pd  per le quattro convenzioni nazionali che stabiliranno i tre candidati che si sfideranno alle primarie di dicembre, non mancano le polemiche.

“Le mozioni Cuperlo e Civati chiederanno l’annullamento dei congressi fantasma organizzati a Messina dall’onorevole Francantonio Genovese, novello sostenitore di Matteo Renzi”. Lo dice Filippo Panarello, deputato regionale del Pd ed esponente dell’area Cuperlo, a proposito dei congressi di due circoli su dieci (il 3 e l’8) che si sarebbero svolti venerdì e sabato senza la presenza dei rappresentanti delle due mozioni, e in date diverse (in anticipo) rispetto a quelle indicate dalla commissione per il congresso e pubblicate anche sul sito ufficiale del Pd messinese.
“Questi ‘congressi fantasma’ confermano che l’onorevole Genovese perde il pelo ma non il vizio. A proposito – conclude Panarello – sarebbe interessante conoscere il pensiero di Renzi su Genovese e su questi metodi di raccolta del consenso”.

Il “pericolo” di cedere alle lusinghe da parte di Genovese era stato anticipato già qualche settimana fa con una riflessione di Giuseppe Ciraolo che dal quartier generale dei renziani a Roma ci fa sapere che non ci sono dichiarazioni ufficiali in merito alle denunce di Panarello.

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