L’IMPERATIVO ETICO DEI CONSIGLIERI DI CMDB: NO ALLA RIMOZIONE DELL’ING. SCIACCA

I consiglieri di Cambiamo Messina dal Basso Ivana Risitano (prima firmataria), Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti intervengono sulla recente notizia di una possibile rimozione dell’ingegnere Sciacca, con una nota che ripercorre il lavoro del presidente del Genio Civile.

“Se ciò che i cittadini messinesi hanno chiesto con l’elezione di Renato Accorinti è un cambiamento profondo della città, diventa un imperativo etico che questo spirito innervi di sé ogni ambito della vita politica – scrivono i consiglieri di Cambiamo Messina dal basso – Il settore dell’edilizia e delle opere pubbliche può esserne teatro, se alla logica della speculazione e della cementificazione selvaggia si oppone quella della vivibilità e della sostenibilità ambientale. A tessere le trame del cambiamento già da tempo contribuiscono quei cittadini che sempre si sono indignati per lo stupro del territorio e hanno condotto le loro lotte per la difesa delle colline, dello Stretto, degli spazi verdi: di una misura più umana di città. E cittadini e territorio messinese devono dire grazie all’operato dell’ing. Gaetano Sciacca se queste lotte hanno avuto respiro dentro le sue scelte coraggiose: dal parere negativo al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto a quello della STU-Tirone, dall’opposizione alla depredazione del territorio prevista nel Piano Particolareggiato Mortelle Tono e nel Porticciolo di Fiumara Guardia (progetto firmato Rodriguez ecommissionato da Franza) e al progetto della Marina di Santa Cecilia, previsto nell’ambito della Riqualificazione urbana dell’area dalla Stazione marittima-Santa Cecilia al rifiuto della realizzazione di centri commerciali in zone sensibili della città, l’Ufficio del Genio civile, sotto la guida dell’ing. Sciacca, ha segnato tappe significative nel processo di recupero del rapporto Uomo-territorio.

Attraverso note, riunioni e conferenze dei servizi, l’ing. Sciacca ha promosso la realizzazione di parchi urbani, ha sollecitato il Comune affinché inserisse nel PAI le zone a rischio ancora non censite, ha promosso il protocollo con l’ESA per la manutenzione e la pulitura dei corsi d’acqua; ha promosso iniziative per la messa in sicurezza delle zone alluvionate e degli edifici attraverso l’adeguamento sismico.

Il rischio che vecchie logiche di potere possano soppiantare questo percorso intrapreso nella direzione della legalità e della vivibilità ci allarma fortemente – concludono Risitano, Lo Presti e Sturniolo –  Questo territorio fragile dal punto di vista sismico e idrogeologico, più volte colpito, soprattutto negli ultimi anni, da frane e alluvioni, chiede giustizia, e può trovarla solo nella continuazione del percorso virtuoso intrapreso dall’ing. Sciacca, non certo nel ritorno alle mani di chi fino ad oggi l’ha aggredito e devastato in modo selvaggio”.

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