UNIME, SENTENZA SHOCK: TUTTI I TEST DI MEDICINA DAL 2000 AL 2010 SONO ILLEGITTIMI

Tutti i concorsi per l’ammissione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dal 2000 al 2010 celebrati dall’Ateneo di Messina, sono illegittimi. A dirlo è in modo definitivo e non appellabile il Supremo organo di giustizia amministrativa: l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato che si è appena pronunciato su un ricorso dell’UDU patrocinato dagli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti.

 

Secondo i 15 Giudici dell’Adunanza Plenaria, la cui seduta è stata presieduta dal Presidente del Consiglio di Stato Giovannini, “nelle prove scritte dei pubblici concorsi o delle pubbliche selezioni di stampo comparativo una violazione non irrilevante della regola dell’anonimato da parte della Commissione determina de iure la radicale invalidità della graduatoria finale, senza necessità di accertare in concreto l’effettiva lesione dell’imparzialità in sede di correzione “.

 

Secondo T.A.R. Catania e C.G.A. il vizio denunciato dai legali non era tale da invalidare l’intera prova ma di segno diametralmente opposto è la posizione dei giudici di Palazzo Spada che hanno, invece, duramente stigmatizzato le scelte della Commissione,. che “ha superato la soglia di criticità, mettendo a rischio tutti gli accorgimenti predisposti a livello normativo generale e di settore al fine di assicurare l’anonimato nella fase di correzione”.

 

Gli Avvocati Santi Delia e Michele Bonetti con l’UDU avevano per primi denunciato l’irregolarità prima nei confronti dell’Ateneo di Messina ed in seguito nei confronti di tutti gli altri Atenei d’Italia dal 2007 denunciando la scelta del M.I.U.R. di imprimere il codice segreto sul foglio risposte ed in tutta la documentazione di concorso violazione portata avanti per anni dal Ministero nonostante gli scandali denunciati.
Secondo i legali dell’Udu anche quest’anno, per espresso ordine del Ministero, in tutte le sedi d’Italia i commissari hanno visionato i codici segreti dei candidati consumando violazioni ancora più gravi rispetto al passato e verrà pertanto inoltrato un ricorso straordinario diretto proprio al Consiglio di Stato che si è appena pronunciato sulla questione.

 

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