CAPODANNO “DI FUOCO”: DALLA LITE IN FAMIGLIA ALLA SPARATORIA, ECCO I PARTICOLARI

Nel corso della giornata sono emersi alcuni particolari della vicenda di cronaca che ha segnato il Capodanno messinese. I colpi di arma da fuoco, che hanno ferito due uomini, attualmente in prognosi riservata, sono il culmine di una lite in famiglia, che si è conclusa tragicamente. I due protagonisti erano già noti alle forze dell’ordine:  Angelo Chiarello, 38 anni è stato raggiunto da una fucilata in pieno volto che gli ha spappolato l’occhio sinistro. L’uomo è in fin di vita  al Policlinico dove  i medici in nottata lo hanno operato per estrargli frammenti di proiettili dal cervello, ma stante le ultime notizie le sue probabilità di rimanere vivo sono minime. Nell’altro ospedale cittadino, il Papardo, si trova invece il genero, Luca Di Napoli, 24 anni , raggiunto da colpi di fucile al femore e al torace: anche per lui la prognosi è riservata.

Massimo riserbo da parte degli  investigatori della Squadra Mobile che hanno immediatamente avviato le indagini. Di Napoli conviveva con la figlia di Chiarello ma i rapporti fra  suocero e genero pare siano stati sempre conflittuali. La notte di Capodanno la famiglia si era ritrovata nell’abitazione di via Aspromonte per salutare l’arrivo del nuovo anno, ma qualche parola di troppo ha probabilmente fatto emergere vecchi rancori, che hanno scatenato la peggiore delle reazioni.  Dopo mezzanotte, mentre erano ancora in corso i festeggiamenti per l’arrivo del 2014, qualcuno ha imbracciato un fucile ed ha cominciato a sparare.

Sono rimasti gravemente feriti sia Di Napoli che Chiarello mentre attorno i presenti si davano alla fuga, cercando riparo. I due sono stati trasportati in ospedale con le ambulanze del 118. In via Aspromonte sono intervenuti per primi gli agenti delle Volanti e successivamente quelli della Squadra Mobile.   Indagini sono in corso per stabilire esattamente chi abbia sparato e cosa esattamente abbia scatenato la sparatoria.

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