UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI MESSINA: VENTI DI RINNOVAMENTO E UN OCCHIO ALLA TARES

Circa tremila soci attuali per la più antica unione di consumatori italiana che oggi percorre la strada del rinnovamento, inserendosi attivamente nella vita dei social network con una pagina facebook e un profilo twitter aggiornati e con la ristrutturazione del sito internet, tutto perché “Consumatore informato= consumatore attento”. Sulla Tares, “necessari i correttivi”.

Protagonista del processo di svecchiamento è il Comitato Provinciale di Messina dell’Unione Nazionale Consumatori, ivi esistente dal 1955, che si impegna a garantire il diritto di assistenza e consulenza per una quota biennale di 50 euro ad associato. Lo scopo dell’Associazione è quello di educare i consumatori, parte debole del rapporto contrattuale con il fornitore di servizi, facendogli conoscere i propri diritti.

Dove il valore della controversia fosse importante per il consumatore, ma economicamente non sostenibile se lo stesso dovesse rivolgersi ad una avvocato, ecco che entra in gioco l’Unione. In prima fila per risolvere i problemi giornalieri, dalla bolletta troppo alta al cambio indesiderato di gestore telefonico, sempre comunque per aiutare i consumatori a difendersi dai cattivi fornitori di beni e servizi con i quali però, specifica il Presidente Mario Intilisano, negli anni sono stati stipulati accordi di conciliazione di tipo paritetico. Ciò comporta che, prima di andare per vie legali, le parti si incontrino per esaminare la questione pacificamente e con il comune intento di risolverla.

All’ondata di generico rinnovamento che investe la sezione messinese dell’Unione, contribuisce la creazione di una news letter alla quale ci si può iscrivere gratuitamente tramite il sito internet e mediante cui è possibile riceve per via diretta tutti gli aggiornamenti. Ricco di informazioni e consigli utili, il sito riserva una sezione al Rimborso dell’imposta RCA (attualmente in homepage) e contempla persino la possibilità di verificare la correttezza dell’importo Tares da pagare, mediante l’uso di un calcolare appositamente programmato, semplice e veloce da usare.

E in termini di consigli al consumatore, non si lesina certamente sull’argomento più attuale. Tares a Messina: Cosa sapere per risparmiare, è questo il titolo in homepage che salta immediatamente all’occhio una volta effettuato l’accesso al sito. Sulla tassa tanto detestata l’Associazione non può che dirsi favorevole ad un dialogo costruttivo e assolutamente necessario. Seppure da quest’onere non c’è via di scampo, il parere degli esperti è che i correttivi da apportare siano parecchi.

Il problema principale risiederebbe nel fatto che la tassa costringe i cittadini a pagare un insieme di servizi ideali che tuttavia non vengono ricevuti realmente e per i quali, così sostengono all’Associazione, al momento non sarebbe previsto un investimento futuro. A complicare la situazione è la mancanza di un controllo di qualità, previsto per tutti i fornitori di servizi pubblici da una legge del 2007 prontamente disattesa, carenza che determina l’impossibilità di attestare quanti e quali servizi vengono realmente espletati.

Come si potrebbe pagare meno? Un’occhiata al catasto dimostrerebbe che sono ivi censiti circa 130 mila immobili, nonostante che a comparire nel regolamento Tares siano solo 93 mila utenze domestiche. “Probabilmente, se si facesse una lotta contro l’evasione fiscale le cifre da pagare sarebbero inferiori”, ritiene Intilisano. Per discutere di questi e altri punti in merito allo spauracchio Tares, l’Associazione richiede all’Amministrazione un tavolo di trattative che coinvolga anche i commercianti.

Tutelare i consumatori si, ma perché non provare a renderli anche ecosostenibili? L’idea viene dal Comune di Molfetta dove è stato realizzato il progetto Cambiamenti che l’Unione interebbe replicare sul territorio messinese. L’esperimento consisterebbe nel coinvolgere un centinaio di famiglie messinesi in una serie di laboratori teorico-pratici volti a diffondere consigli su come modificare comportamenti e scelte di consumo in funzione di risparmio e minore impatto ambientale. Interamente finanziato dall’Unione e dagli sponsor,  il progetto sarà a costo zero per i partecipanti e presto pronto a partire. In fase di completamento la lista dei partner. I risultati finali saranno raccolti in una pubblicazione, sull’esempio del Comune di Molfetta. (LAURA MANTI)

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