ASSOCIAZIONE KORAKANÈ, APPELLO A CROCETTA E ALL’ON. BORSELLINO: “GARANTIRE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI RAGAZZI AFFETTI DA DISTURBI ALIMENTARI”

“Scongiurare il pericolo che i ritardi burocratici possano compromettere l’indispensabile continuità assistenziale del Cerchio d’Oro”. È questo il motivo della lunga lettera che l’Associazione Korakanè – costituita da genitori e familiari di ragazzi affetti da disturbi del comportamento alimentare di Messina e provincia – ha voluto inviare al Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta e all’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, alla luce dei recenti fatti legati ai vertici della struttura ASP di Messina, unitamente alla decisione del Governatore Crocetta di rivedere le delibere di spesa per il prossimo anno.

Il Cerchio d’Oro è il centro di riferimento dell’ASP per la provincia di Messina per ciò che concerne la diagnosi, la cura e la gestione integrata dei disturbi dell’alimentazione. Si tratta di un servizio specialistico all’interno del Dipartimento Salute Mentale che, avviato nel 2005 in qualità di progetto sperimentale, è divenuto Unità Operativa nel 2007, su indicazione dell’ASP, e ha operato come ambulatorio fino al 2012. Proprio nel 2012, alla luce del concreto bisogno territoriale e dell’assenza di servizi specialistici nella Regione Sicilia, il Cerchio d’Oro ha ricevuto fondi economici regionali (Progetto Obiettivo Piano Sanitario Nazionale 2010), grazie ai quali è stato avviato un modello organizzativo in linea con quanto ribadito dalle Linee Guida nazionali e internazionali: multidimensionale e multiprofessionale integrato con un team di personale altamente specializzato nella cura dei DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare). Nel dettaglio, sono state potenziate le attività ambulatoriali ed è stato attivato un livello di assistenza intermedia di tipo semiresidenziale h12 diurno, assicurando percorsi di riabilitazione psiconutrizionale e i pasti assistiti. È stato inoltre creato un unico spazio di cura con un gruppo di lavoro multiprofessionale e ad alta specialità, che risulta per la maggior parte reclutato con contratto a incarico libero-professionale in quanto non reperibile all’interno delle risorse umane dell’ASP.

L’esistenza del Centro si è rivelata di fondamentale importanza per la cura dei disturbi del comportamento alimentare a più livelli di cura, quindi ambulatorio, ricovero e day hospital e l’equipe multiprofessionale composta da specialisti ha permesso di  affrontare tutti gli aspetti coinvolti in queste patologie. In più, negli ultimi due anni, stando agli ultimi dati presentati dal Cerchio d’Oro, è stato invertito il trend in ascesa del numero di ricoveri extraregionali ed è aumentato il numero degli utenti  – spesso minori – e il numero degli accessi al servizio e alla cura tempestiva, portando così, più frequentemente, al riconoscimento di casi all’esordio.

«Rileviamo ogni giorno la gravissima carenza dei servizi sanitari della Regione Sicilia», si legge nella lettera, «Siamo indietro rispetto a quanto garantito da altre Regioni di almeno venti anni nella cura dei DCA. Inoltre, secondo la mappatura del Ministero della Salute, pochi, precari e carenti sono i centri realmente operativi in Sicilia e questo comporta il ricorso a cure frammentarie presso singoli specialisti, ricoveri fuori regione che implicano un grave carico di spesa per la sanità siciliana – considerato che in media un ricovero fuori regione costa circa 10.000 euro al mese per singolo utente – e per le famiglie e ancora, un’assoluta disattenzione nei confronti del diritto alla salute di utenti sempre più giovani, costretti a interrompere le loro attività di studio o lavoro per potersi curare lontano da casa».

«Alla luce della politica di spending review promossa negli ultimi giorni dal Presidente della Regione Sicilia Crocetta e dall’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, per cui “non andrebbero tagliati i servizi ma gli sprechi”», continua la nota, «si fa presente come l’assistenza garantita dal Cerchio d’Oro abbia consentito di ridurre il numero di ricoveri extra-regione in strutture specializzate in DCA, accogliendo utenti da tutta la Regione nonché da fuori regione, come la Calabria».

Il 10 febbraio prossimo scadranno i contratti del personale a incarico, pertanto in previsione della prevedibile interruzione delle attività del servizio, l’Associazione Korakanè chiede urgentemente – a nome di decine di famiglie e di centinaia di pazienti – risposte concrete e soluzioni immediate, nella fattispecie per sapere cosa accadrà alla scadenza dei contratti del personale specialistico del servizio, con quali modalità l’ASP intende garantire la continuità terapeutica e assistenziale a tutti gli utenti in trattamento presso il Cerchio d’Oro, aggiungendo una richiesta ufficiale di incontro con il Presidente della Regione Crocetta.

«Il Cerchio d’Oro rappresenta per noi un concreto riferimento in questa lunga e faticosa battaglia contro i Disturbi Alimentari», si legge ancora, «Troppo spesso ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni; i nostri figli combattono giornalmente con dolore e fatica quel “mostro” che distrugge i loro sogni, la loro salute e la loro vita». In conclusione, «Ci appelliamo alla sensibilità e al senso di responsabilità del Governatore Crocetta e dell’assessore alla Sanità, Borsellino e di tutti coloro che possono e devono attivarsi al più presto perché il diritto alla salute di questi ragazzi non venga calpestato». (D.R.)

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