RICHIESTA DI INCONTRO DEL PRESIDENTE DEL COLLEGIO DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA: IL SINDACO ACCORINTI “DISPONIBILE, MA FACCIAMO CHIAREZZA”

Dopo il plateale intervento in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, in cui il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Celona, ha accusato di essere sottomesso ai “poteri forti” il sindaco Accorinti (che nell’occasione ha risposto deciso alle accuse) si è alzato un dibattito destinato ad essere centrale politicamente, e che ha suscitato stupore in quanti ancora credevano che parlare di “logge massoniche e poteri forti” nell’organizzazione sociale messinese fosse pura fantasiosa dietrologia.

Attraverso un articolo sulla Gazzetta del Sud a firma del Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili delle Logge di Messina Luigi Raffa, la massoneria messinese si mostra  in un atto di orgoglio, difendendo l’avvocato Celona e rivendicando un ruolo sociale e politico fortemente criticato dal movimento Cambiamo Messina dal Basso, che lo scorso sabato aveva scritto: “Deduciamo da questa lettera, che il Celona nell’ambito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario si stesse esprimendo non già in qualità di presidente dell’ordine degli avvocati ma in quanto membro di logge venerabili di Messina. Ci saremmo infatti aspettati una replica dall’ordine degli avvocati, o dal presidente stesso di quell’ordine al quale il nostro comunicato faceva esplicito riferimento. Ci troviamo invece di fronte alla risposta del presidente delle logge venerabili di Messina. Tanto basta per ogni evidente deduzione”.

Nell’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud il venerabile scrive: ” Abbiamo letto con preoccupazione il comunicato di alcuni Suoi sostenitori che, intervenendo su una questione che non riguarda la nostra Istituzione, ha accusato un nostro iscritto (avv. Celona nrd) di aver manifestato una certa opinione sul punto “solo per una ripicca nei confronti del Sindaco” in quanto avversario della Massoneria. Credo che si renderà conto della gravità dell’affermazione che, in pratica, vieta agli iscritti al Grande Oriente d’Italia di intervenire in qualsiasi dibattito nella vita politica cittadina, qualora vogliano in qualsiasi modo esprimere una opinione diversa dalla Sua, e che quanto inopinatamente siamo stati da Lei esclusi dal diritto a ricoprire incarichi pubblici, un incontro, ma non abbiamo ricevuto risposta.”

gazzetta_raffaLa “missiva” del venerabile continua con l’aleggiante spettro di un neofascismo di cui Accorinti sarebbe il portavoce. E la sua risposta ufficiale, non si è fatta attendere.

Il sindaco, Renato Accorinti, in merito alla domanda di un incontro avanzata dal presidente del collegio dei maestri venerabili delle logge di Messina del Grande Oriente d”Italia, Luigi Raffa, ha evidenziato che “la ringrazio per la reiterata richiesta di incontro e comprendo il suo intervento in difesa di un affiliato a logge massoniche di cui lei presiede il collegio dei maestri venerabili. Non ho alcuna difficoltà a confrontarmi con chiunque, indipendentemente da fedi, appartenenze e convinzioni.

Devo però precisare che nel leggere la sua lettera sul quotidiano Gazzetta del Sud rilevo una pericolosa asimmetria di valutazione. Alcune persone hanno espresso l’opinione che le ineleganti (nei modi e nella reiterazione, che evidenziano una volontà di persuasione dell’opinione pubblica) quanto inopportune (nelle sedi e nelle occasioni in cui sono state rese e ripetute) espressioni dell’avv. Celona potessero derivare dal fatto che lo stesso sia associato alla massoneria. Lei ritiene che in ciò si vieterebbe ai massoni perfino la libertà di parola ed evoca (in maniera paradossale quanto eccessiva e perniciosa) lo spettro del fascismo.

Lei omette, tuttavia, di riferire che l’avv. Celona non ha espresso disaccordi con le mie opinioni (in materia, ad esempio, di pace o di definizione degli obiettivi collettivi), ma ha ripetutamente, pubblicamente ed in occasioni solenni tentato di associare la mia persona a generici e non definiti <poteri forti>. Non si tratta, ripeto, di divergenza di opinione, ma del tentativo ovviamente del tutto infondato, immotivato ed indimostrato di gettare discredito sulla mia persona, per la quale – prosegue Accorinti – parlano oltre quarant’anni di comportamenti e di coraggiosa esposizione civile in difesa di valori e fatti che a me apparivano coincidere con il bene pubblico e l’interesse collettivo. E ciò anche quando la mia azione civile avesse potuto contrastare proprio i <poteri forti> indicati dall’avv. Celona.

È curioso che lei ritenga consentito costruire fantasiose dietrologie tendenti a delegittimare figure politiche con responsabilità istituzionali, mentre al tempo stesso considera minacciosa e intollerante l’opinione di chi pensa che questo tentativo possa essere connesso al mio mancato apprezzamento per la massoneria. La libertà di espressione e di critica ha forse un unico senso di marcia? Ha, peraltro, chiesto all’avv. Celona a quali <poteri forti> fa riferimento e su quali fatti basa le sue opinioni? Oppure gli appartenenti alla massoneria sono svincolati dalla necessità di portare motivi alle loro argomentazioni? Non credo risulti, negli annali delle inaugurazioni dell’anno giudiziario, che l’alto scranno della cattedra del Tribunale sia stato utilizzato per attaccare il Sindaco della città.

Ancor più grave la sensazione che tale attacco venga effettuato nel tentativo di ottenere una specifica soluzione ad un annoso problema della città, certamente non imputabile alla giovane esperienza amministrativa della mia Giunta Municipale.

Non potendomi esimere dal tentativo di ristabilire l’equilibrio dei fatti per evitare distorte percezioni dell’opinione pubblica, ribadisco che non è mia intenzione alimentare alcuna polemica e confermo – conclude Accorinti – la più ampia disponibilità a confrontarmi con chiunque ed a valutare senza pregiudizi le soluzioni concrete al problema posto. Devo anche riaffermare che, nell’assumere la piena responsabilità che compete al mio ruolo, cercherò anche in questo caso di agire nell’interesse della città, libero da ogni forma di pressione da chiunque promanante. Perché l’unica cosa che non posso tollerare è l’intolleranza“.

 

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