MESSINA, CATANIA E PALERMO, PRESSING DELLE CONFINDUSTRIE SULLA POLITICA: “L’ARS APPROVI L’ISTITUZIONE DELLE CITTA’ METROPOLITANE”

“La pesante battuta d’arresto imposta dall’Ars alle città Metropolitane di Catania, Messina e Palermo, al di là del suo significato politico, assume connotati estremamente preoccupanti per tutto il mondo delle imprese. Dall’istituzione di queste realtà amministrative passa anche la canalizzazione di importanti risorse economiche dedicate ad investimenti per le infrastrutture nel territorio, con  evidenti vantaggi  per cittadini  e sistema produttivo.  Nel momento in cui la crisi ci spinge a ragionare in una logica di rete per essere più competitivi,  la politica,  ancora una volta, non sembra essere allineata ai tempi e alle esigenze delle imprese”.  Lo dice il presidente di Confindustria Catania, Domenico Bonaccorsi di Reburdone,  commentando la  bocciatura di sala d’Ercole alla norma che prevede l’istituzione delle città metropolitane in Sicilia.
“E’ triste notare come davanti a meri ed insignificanti interessi di bottega  – aggiunge il presidente di Confindustria Messina, Alfredo Schipani – si finisca per penalizzare una terra la cui necessità di risorse è ormai un fatto assodato. Nel rispetto di quelle che possono essere le esigenze di partito o di un conflitto peraltro fuori anche dagli schemi, non possono gli interessi di alcuni mortificare e danneggiare un territorio come quello siciliano che già di mortificazioni e danni ne ha subiti troppi. Invitiamo quindi tutte le forze politiche ad una profonda riflessione che consenta di attuare i giusti correttivi ed il ripristino della previsione delle città metropolitane. Il loro dovere, indipendente dal colore di appartenenza, è anche quello di cercare d’intercettare tutte le risorse possibili, compatibilmente alle leggi vigenti, e, in questo caso specifico, perdere quest’ulteriore opportunità comporterebbe danni irreversibili”.

“All’ipotesi di modernizzazione e sviluppo, il Parlamento regionale ha preferito le logiche da sottobosco politico – conclude il presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese -. Le città metropolitane ben avrebbero rappresentato il segno della semplificazione, dell’accelerazione delle procedure burocratiche e dei flussi di risorse destinate a investimenti infrastrutturali. E tutto ciò avrebbe generato in maniera fisiologica una corsia di scorrimento veloce per l’uscita dalla crisi, per il rilancio del tessuto economico produttivo legato alle aziende private. È fondamentale che l’Ars ponga immediato rimedio a questa scellerata battuta d’arresto e approvi in tempi brevissimi la riforma. Le imprese non possono più aspettare”.

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