IN EDICOLA L’ESPRESSO CON UNA IMPERDIBILE INCHIESTA SUL DEPUTATO FRANCANTONIO GENOVESE

Lirio Abbate e Primo Di Nicola firmano una nuova clamorosa inchiesta giornalistica sugli “strani affari” dell’onorevole Francantonio Genovese che venerdì 7 sarà in edicola pubblicata da L’Espresso.

I giornalisti  fanno due conti in tasca a Genovese: dal 2008 (quando è stato eletto alla Camera dei deputati) al 2012, ha dichiarato redditi sempre in crescita. Da 153 mila a 489 mila euro. In più, negli ultimi cinque anni, Genovese ha ottenuto dallo Stato anche un credito complessivo di imposte pari a un milione e 185 mila euro.
“È un politico economicamente potente Francantonio Genovese, deputato del Pd, ex sindaco di Messina, con un passato nella Democrazia cristiana e poi nella Margherita. A Genovese lo Stato versa da cinque anni il mensile da deputato: l’onorevole riceve inoltre dal fisco rimborsi complessivi per più di un milione di euro “- si legge in un’anticipazione dell’articolo pubblicata sul web.

“Il decreto che rende noti i patrimoni dei politici e dei loro familiari semplicemente cliccando sul sito della Camera non è stato preso in considerazione dal parlamentare, che è uno dei pochi deputati del Pd che sul proprio profilo web di Montecitorio non ha inserito la documentazione patrimoniale. I parlamentari, nonostante il decreto che li obbligherebbe alla trasparenza, continuano infatti a pubblicare la dichiarazione dei redditi, il numero delle macchine e dei pacchetti azionari posseduti, nonché le spese per la propaganda elettorale in maniera del tutto facoltativa.
Così “l’Espresso” è andato alla Camera e ne ha chiesto visione: leggendo e scartabellando, è emerso che Genovese possiede decine di unità immobiliari e migliaia di azioni. Per la campagna elettorale che lo ha portato a Montecitorio, invece, ha stretto i cordoni della borsa, dichiarando la modesta spesa di 81 euro e 80 centesimi.Dai redditi indicati dall’ex sindaco di Messina si ricava che Genovese è azionista in diverse società. In particolare una, Calaservice, si occupa di “consulenza e pianificazione”, di “forniture di software e compravendita immobiliare”: il bilancio contiene un finanziamento che oggi arriva a circa 8 milioni di euro, effettuato dai due soci, che è stato alimentato nel corso degli anni. Nel 2005 era di cinque milioni e 600 mila euro. I soci sono Genovese, che detiene il 99 per cento del capitale e suo cognato Franco Rinaldi, deputato regionale del Pd, indagato a Messina per l’inchiesta sulla formazione professionale, che detiene l’uno per cento rimanente. Eppure, considerato il reddito dichiarato dal socio di maggioranza, suona piuttosto strano un versamento così elevato.
L’inchiesta de l’Espresso mette in evidenza anche gli interessi societari del parlamentare che fa parte del partito di Matteo Renzi: si tratta dela “Mandarian Wimax Sicilia spa”, un’azienda di Catania che opera nel settore delle telecomunicazioni, in particolare nel mercato delle concessioni a banda larga in modalità wireless. Questa società di Genovese si è aggiudicata negli ultimi due anni appalti da decine di comuni siciliani, ha fatto affari con imprese legate a Finmeccanica e si è aggiudicata lavori per decine di milioni di euro dalla Regione siciliana e dalle province che il governatore Rosario Crocetta ha commissariato.
Genovese è indagato a Messina per associazione per delinquere, truffa e peculato, nell’inchiesta sui corsi di formazione professionale”. (FONTE ESPRESSO)

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