RIZZO GUARDA ALL’EUROPA: “FIGLI” DI AN E “FRATELLI” D’ITALIA

Pareti e banchi allestiti con manifesti e tricolore, giovani seduti tra gli scranni ove di solito si accomodano i consiglieri del civico consesso e qualche testimonial con i capelli un po’ più bianchi a sovrastare la sala, al tavolo normalmente riservato alla presidenza.

Aula consiliare di Palazzo Zanca, ore 10.30, il cons. Piero Adamo (SiAmo Messina) gioca il ruolo del padrone di casa e da il via alla conferenza stampa di presentazione della candidatura dell’avvocato Francesco Rizzo per il collegio Sicilia-Sardegna.

Le effigi sotto cui questa corsa avviene sono sintomatiche di una crescita e uno sviluppo quantomeno fisiologico degli ex aennini che oggi convergono in Fratelli D’Italia, dopo le varie peripezie che li hanno visti zigzagare tra Pdl prima e creazione di vari progetti civici dopo (e durante).

Attivismo e forza delle idee, slogan da svolta di Fiuggi (quella del 94′) e applausi spontanei della claque che si sposta sempre con i “non più giovani” del Quo Usque Tandem i quali, nonostante i tempi del liceo siano lontani, sembrano mantenere l’entusiasmo della politica adolescenziale “dura e pura”, cosa che spesso li ha sacrificati rispetto alle scelte “calate dall’alto”, come ricorda il presidente di Vento dello Stretto, l’avv. Ferdinando Croce.

Le ragioni alla base della “discesa in campo” (per dirla sempre in stile 1994) del legale originario di Lipari sono corali e condivise dai presenti: per quanto siano lontani i tempi in cui gli allora finiani riempivano le sale e ammaliavano anche i qualunquisti, l’appeal di alcuni in particolare resta immutato. Nel tempo, si sa, alcuni scivoloni poi si pagano e, forse, qualche erroruccio del passato, non è rimasto inosservato, facendo perdere punti e pezzi per strada.

D’altra parte è vero che FdI è un neopartito ma con una storia alle spalle che è rappresentata nel suo stesso simbolo matrioska che piace ai più che in quella fusione AN-FI non avevano creduto e, il loghetto che rievoca addirittura l’MSI risulta accrescere il gradimento da parte degli italiani, complici certo anche il carisma e le posizioni antieuro della leader e capolista in tutte le circoscrizioni, on. Giorgia Meloni.

E nella fase storica con maggior numero di euroscettici in tutta l’Unione (dati alla mano), dopo un lungo periodo di silenzio, Messina torna a reclamare una rappresentanza a Bruxelles e lo fa attraverso Rizzo oggi -e martedì toccherà al deputato regionale Nino Germanà-.

“Vota un messinese” sembra essere il richiamo, specie se si tratta di un messinese che ha un importante cursus  alle spalle; “ a chi poi dice che è una sfida impossibile”, accenna il consigliere del IV quartiere Daniele Travisano, “rispondiamo che ci si misura con la gente”: traduzione no ai nomi calati dall’alto “quelli avanzati dall’onorevole di turno”, specifica Piero Adamo che, tra un monologo per “prendere tempo” mentre il candidato è fuori dall’aula a rilasciare dichiarazioni e l’introduzione dei compagni (ops…camerati!) di lungo corso a cui cede la parola in pieno stile comunitario e democratico, si lascia andare a dei piccoli colpetti assestati con riferimenti a cose e persone nient’affatto casuali ma elegantemente velati.

Il 25 maggio si avvicina e, dopo una breve pausa dopo l’annata trascorsa a botte di campagne elettorali di quasi ogni genere numero e caso, è proprio ora di dire che siamo pronti a ricominciare! (@eleonora.urzì)

 

 

 

 

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