IL GUAZZABUGLIO DEGLI APPRODI DI TREMESTIERI

Ieri si sono incontrati a Palazzo Zanca gli amministratori comunali,i vertici dell’Autorità Portuale e il deputato nazionale Garofalo per “parlare” dell’appalto del nuovo porto di Tremestieri. Intanto non si capisce perchè l’incontro sia stato circoscritto solo ad alcuni esponenti di partito e no ad altri. Il silenzio,a questo proposito,degli altri gruppi è indecifrabile.Il PD,il Megafono,Cambiamo dal Basso, UDC,etc. sarebbero fuori da questa storia? A prescindere dalla consolidata abitudine di escludere il coinvolgimento e il contributo della società civile. Partecipazione sbandierata  e assunta a parole come valore ma mai praticata nei fatti concreti.

Andando nel concreto. C’è da ricordare che per mesi l’amministrazione non ha provveduto al passaggio di poteri, nell’ambito delle competenze riguardanti la procedura dell’appalto,  tra il dott. Alligo e l’attuale segretario generale Nino Le Donne. Un tempo sprecato per velocizzare realmente l’avvio dei cantieri. Così come ferme sono le procedure per gli espropri.

La cosa più preoccupante è anche che forse ancora non ci si rende conto di alcune cose fodamentali. 1) Il Comune di Messina è componente fondamentale dell’Autorità Portuale e all’interno di essa dovrebbe agire. 2) Il ruolo assunto e concesso acriticamente all’ing. Francesco Di Sarcina nella sua qualità di responsbile del procedimento oltre che di segretario generale dell’Autorità Portuale è,di fatto, un segnale molto ma molto negativo per quanto riguarda il futuro della realizzazione del nuovo porto. L’ing. Francesco Di Sarcina è lo stesso responsabile dei lavori e,quindi, di tre anni di ritardi per il consolidamento della diga del “vecchio” approdo di Tremestieri.

Alla luce di queste prime considerazioni non c’è da stare molto tranquilli. Francamente ci saremmo aspettati da quest’amministrazione un passo diverso rispetto al passato. Un diverso approccio per quanto riguarda il modo di portare avanti le strategie per un obiettivo fondamentale del cambiamento nella gestione della cosa pubblica.  (SARO VISICARO)

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