IL PROGETTO “ARTISTICA-MENTE” CHIUDE CON LO SPETTACOLO “OGNUNO C’A’ SO STORIA”, DOMENICA 15 AL PALACULTURA E LUNEDI’ 23 AL TRIFILETTI DI MILAZZO

Diversamente abili, ugualmente talentuosi. Lo dimostreranno Domenica 15 al Palacultura (ore 18.30) e Lunedì 23 al Teatro Trifiletti di Milazzo (ore 18.30) ben 40 persone diversabili che hanno partecipato a laboratori scenografici, teatrali e artistico-decorativi nel corso dell’anno e che metteranno in scena lo spettacolo dal nome “Ognuno c’à so storia”, evento conclusivo del progetto “Artistica-mente”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità. Un percorso educativo/integrativo attraverso l’esercizio dell’arte teatrale dedicato ai ragazzi del Laboratorio Teatrale “Diversi Talenti”, impegnato dal 2011 insieme all’associazione “I Giovani di Pirandello” nel promuovere e mettere in scena diverse opere ottenendo anche importanti riconoscimenti.

Autori dell’iniziativa, oltre all’associazione, anche le cooperative sociali “OBSALAV” e “INSIEME 2000”, rappresentati rispettivamente dai presidenti Francesco D’Amico e Ninni Stillone Valentino: “Ciò che rappresenterà il successo di un progetto pensato proprio per creare rete e sinergia nel territorio – sottolinea D’Amico- sta nella capacità di sensibilizzare quanti sono chiamati a garantire l’integrazione sociale di chi vive una particolare condizione di fragilità. Ci preme ricordare  prima di tutto a noi stessi che le frontiere dell’integrazione sono spesso di tipo culturale e mentale. In questo spettacolo c’è molto di tutto questo ma soprattutto la storia di ciascuno dei ragazzi che ha permesso di realizzarlo sia sul palco che dietro le quinte”.

“L’augurio che ci sentiamo di farci, in quanto protagonisti di questa esperienza – aggiunge Ninni Stillone Valentini – è che attività portate avanti con impegno da progetti come ‘Artistica-Mente’, trovino nella città il sostegno necessario perché diventino prassi consolidate tra le azioni proprie di una comunità che guarda con interesse alla cultura inclusiva, una cultura  propensa a favorire il potenziale di ciascuno attraverso l’arte e la multiforme capacità creativa che da essa prende ispirazione”.

Regia affidata a Fabio La Rosa e Giovanna Manetto, sceneggiatura e testi sono di Titti Mazza che spiega così il senso di questa rappresentazione: “Erroneamente pensiamo d’essere liberi di poter scrivere senza condizionamenti le pagine bianche del libro della nostra vita ma non è così. Ciascuno porta in sé, uno scrigno dove vivono nascosti i retaggi di un’educazione familiare, ambientale, sociale che saranno determinanti nelle nostre scelte e da qui l’origine della diversità interiore. Tutto ciò sia rappresentato dal personaggio principale di questa commedia: Maruzza. La sua forza, i suoi desideri inespressi, le sue debolezze e nostalgie sono messi così a nudo, anche se occorrerà del tempo per capirlo”.

@RobertoFazio91

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