EX ISTITUTO MARINO E BENI CONFISCATI ALLA MAFIA, M5S: “PORTE APERTE ALLE SOLITE COOPERATIVE”

Ex istituto marino di Mortelle, servizi sociali e beni confiscati alla mafia: tre rebus per il Movimento 5 stelle. Tre interrogativi che il meetup Grilli dello Stretto rivolge alla Giunta di Palazzo Zanca.

In merito alla gestione del bando e all’assegnazione dell’ex istituto marino di Mortelle, il M5s ricorda che “la struttura è stata donata al Comune di Messina per la realizzazione di attività socio-assistenziali rivolte ai giovani e il sindaco ha sollecitato le associazioni a partecipare al bando con proposte progettuali”. “Alcune di queste – si legge in una nota dei pentastellati – sono state convocate al dipartimento Patrimonio e Demanio e avrebbero trovato un accordo per la possibilità di usufruire dei locali del suddetto istituto per creare una vera cittadella sociale che avrebbe visto il realizzarsi di attività socio-assistenziali e che avrebbero coinvolto tra l’altro dei ragazzi disabili che oggi trovano sempre meno spazio di inserimento sociale”. Il Movimento5Stelle, “rispettando l’operato dell’istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa”, si chiede come mai “considerando gli spazi a disposizione, non sia possibile portare avanti la proposta di accordo tra gli enti partecipanti che possono dare risorse aggiuntive e valorizzare la zona di Messina Nord in cui attualmente non sono presenti servizi comunali di aggregazione sociale”. Inoltre, sollecita il Comune ad “assegnare gli spazi, non utilizzati per il progetto ‘Area’ del Cnr, alle associazioni, i cui progetti rispondono alle finalità richieste, che potrebbero sinergicamente cooperare per rendere l’istituto marino un luogo in cui si integrano attività di ricerca e di aggregazione sociale rivolte a minori, giovani e famiglie”.

Il Movimento 5 Stelle chiede inoltre, in riferimento all’avviso pubblico che vedrebbe l’assegnazione di beni confiscati alla mafia per la realizzazione di servizi di pronto soccorso sociale, “come mai sia stato inserito tra i requisiti richiesti agli enti partecipanti ‘esperienza e professionalità acquisita nel settore dei beni confiscati per conto di Enti Pubblici’, precludendo così la partecipazione di enti di volontariato che con crescenti difficoltà, attualmente sostengo le sempre più innumerevoli famiglie che vertono in situazione di disagio. Associazioni ed enti che più volte sono state incitate dal sindaco, Renato Accorinti, alla partecipazione e che attualmente si trovano a dover gestire autonomamente le crescenti emergenze senza il sostegno dell’amministrazione comunale”.

“La Giunta Accorinti – concludono i pentastellati – aveva promesso di incontrare i cittadini nelle piazze e ogni 100 giorni si sarebbe confrontata per il suo operato, ma ad oggi continua, almeno per quanto concerne i temi socio-assistenziali, a tenere le porte aperte alle solite cooperative e associazioni che hanno sempre gestito i servizi territoriali”.

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