ORDINANZA NO TIR, ACCORINTI: NON HO PAURA DEI RICORSI. MI PREOCCUPO DI NON TRADIRE I CITTADINI

“E’ la battaglia delle battaglie. Sono 20 anni che lotto per tutte le vittime e per tutti noi. Ricordo ancora la giovanissima Bianca Di Stefano schiacciata da un tir. Sono accorso dal campo dell’ex Gil dove mi allenavo. I mezzi pesanti in città sono un orrore, un’anomalia. Abbiamo ottenuto questa vittoria sulla base del diritto alla incolumità e vivibilità, una vittoria che ha unito tutti. Nessuno è stato sfavorevole. Solo parole di incoraggiamento. Mi sono preoccupato di non tradire la collettività. I ricorsi degli armatori non mi spaventano”. Appare commosso, carico di vita e di gioia il Sindaco di Messina Renato Accorinti che, con queste dichiarazioni esaltanti, questa mattina nella sala Falcone Borsellino, ha presentato il parto forse più lungo nella storia delle ordinanze. E’ lei. L’ordinanza anti tir a cui tutti anelavano ma che nessun amministratore forse aveva il coraggio di materializzare. Nasce da tutta la sua Giunta, con a capo stavolta (perché titolare della materia Viabilità), Gaetano Cacciola, compreso il Segretario Generale Antonio Le Donne e arriva con una delibera epocale, firmata a mezzanotte dal dirigente del dipartimento Mobilità Urbana, Mario Pizzino. Il provvedimento sarà esecutivo, come abbiamo anticipato in più occasioni fino a ieri, dal 21 luglio ed è destinata ad interdire dalle 7 alle 21 agli autoarticolati di stazza superiore a 7,5 tonnellate alcune strade nevralgiche, vicine agli imbarchi del centro città (Porto storico e Molo Norimberga): Corso V. Emanuele II, via Campo delle Vettovaglie, via Rizzo, via La Farina, fino al Ponte di Gazzi, la via Bonino in entrambi i sensi di marcia, la parte medio-bassa del viale Europa quindi dalla rotatoria all’altezza del mercato Zaera, fino alla via La Farina. L’atto di indirizzo era rimasto volutamente generico senza fasce orarie, indicando chiaramente le arterie da vietare in cui era stato scartato il Cavalcavia. In effetti, c’è stata un’evoluzione rispetto alla precedente comparsa l’11 luglio che ha portato ad aggiungere il tratto caotico del Viale Europa, teatro di incidenti mortali, che va dall’incrocio via Battisti-via Catania alla via La Farina. A mancare oggi non solo gli armatori (tranne un rappresentante dei Franza ovvero l’addetto stampa Ubaldo Smeriglio) ma anche il Comandante dei Vigili Urbani, Calogero Ferlisi che giocherà un ruolo determinante, insieme ad i suoi agenti, nel controllo di questa ordinanza. Ci saranno pattuglie distribuite ad ogni intersezione delle vie prestabilite.

Le linee diurne delle Compagnie di navigazione continueranno ad esistere per i mezzi leggeri, per essere più precisi anche pullman passeggeri e camper. Tra l’altro, per quel che riguarda la Società dei Franza, il deterrente allo stato dell’arte colpisce solo i 40 mezzi pesanti che viaggiano sulla Cartour perché gli altri traghetti possono operar con gli stessi standard e numeri alla Rada S. Francesco e a Tremestieri. Da sottolineare che Caronte&Tourist, al molo di Tremestieri, copre circa 30-35 corse giornaliere quindi numeri notevoli che andranno a incrementare con l’apertura del secondo approdo. Comunque, il divieto di transito farà eccezione per quei camion che trasportano merci afferenti alle Forze dell’Ordine, Armate, della Protezione civile e servizi di soccorso, per il materiale pericoloso e per le Pubbliche Amministrazioni.

“Il Consiglio comunale aperto è il banco di prova – evidenzia Accorinti -. Non posso tradire la linea tracciata. Ho provato un senso di enorme liberazione quando abbiamo messo in piedi e formalizzato l’ordinanza. Condivido questa emozione con tutti i dirigenti e con i cittadini che sono stati spesso calpestati dai poteri forti. Avrei voluto vincere anche con il gruppo Caronte&Tourist. Fare impresa significa rispettare la gente e l’ambiente. Gli armatori che guadagnano migliaia di migliaia di euro potrebbero pensare anche al benessere del territorio, inquinarlo meno. Tutte le categorie possono attuare un cambio di rotta. Rifondiamo la città sul rispetto dell’essere umano che si lega alla pista ciclabile, all’isola pedonale e persino al cancello di via Nicaragua che verrà al più presto eliminato. Occorre legalità. Ci possiamo riuscire aprendo Tremestieri. Oggi, avrebbero effettuato la  gittata di cemento nella seconda invasatura. Giriamo pagina anzi cambiamo libro. Con gli armatori c’è stata solo una diversità di vedute. Anche quando abbiamo dibattuto ben 7 ore ci siamo salutati amichevolmente con un bacio”

“Siamo ottimisti, vogliamo esserlo – dice Cacciola -. Siamo convinti che il porto di Tremestieri aprirà a stretto giro altrimenti l’ordinanza avrebbe un punto di debolezza. Abbiamo inquadrato una logica di ordine della viabilità e intendiamo portarla avanti”.

“L’ordinanza è tecnicamente perfetta – commenta Pizzino -. Non l’abbiamo approntata a cuor leggero ma con tanti dubbi. E’ stata disegnata nel pieno e totale rispetto del codice della strada. Siamo pronti a sostenere contestazioni. Guardo anche con affetto la tensione emotiva del Sindaco. Sul fronte deroghe, sarà la Polizia Municipale ad occuparsene. Per attuarle ci si dovrà attenere all’ordinanza 488 dello scorso novembre, in vista della sistemazione dell’attracco a sud della città. Chi dovrà raggiungere il Molo di Rfi sarà obbligato a percorrere la via Rizzo, Corso V. Emanuele II e viale Boccetta”.(@MARCELLA RUGGERI)

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