BANCO POPOLARE SMOBILITA, DIPENDENTI COSTRETTI A EMIGRARE PER NON PERDERE IL POSTO

La decisione del Banco Popolare di chiudere 30 filiali in Sicilia, di cui 2 a Messina e 5 in provincia, genera forte preoccupazione fra i lavoratori, infatti le filiali in chiusura rappresentano il 30% dell’intera rete distributiva siciliana e i lavoratori interessati da tale processo sono oltre un centinaio.

“Tale sorprendente decisione – dichiara Carmelo Chitè rappresentante sindacale aziendale Fisac/Cgil e componente della direzione nazionale Fisac del Banco Popolare – ci preoccupa, in quanto, al di là dei proclami, del marchio commerciale Banco Popolare Siciliano, avvia di fatto un abbandono del nostro territorio e dell’intera regione”.

“Tale processo inoltre – evidenzia Chitè – genera una dichiarazione di esuberi pari a 70 risorse, in una regione duramente colpita dalla disoccupazione, mentre i processi di mobilità territoriale coinvolgeranno circa metà del personale. L’Azienda ha dichiarato che oltre 50 lavoratori subiranno una mobilità che supera i 40 chilometri”.

“Sono in corso trattative per gestire le ricadute sul personale, resta il timore – osserva il rappresentante aziendale della Fisac – che le chiusure, senza un progetto di rilancio dell’Azienda, siano il preludio di ulteriori chiusure con ricadute ancora più gravi su Messina e provincia”.

 

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