ENI PRONTA A CHIUDERE 5 RAFFINERIE, LAVORATORI MILAZZO ADERISCONO ALLO SCIOPERO

Dopo l’annuncio shock di Eni di mettere in discussione l’assetto strategico dell’industria chimica e della raffinazione in Italia, FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILTEC-UIL hanno proclamato per martedì 29 luglio lo sciopero generale nazionale di tutto il gruppo.

La giornata di mobilitazione nazionale è stata indetta per gli oltre 30mila lavoratori dell’Eni contro la decisione del gruppo petrolifero di mettere in discussione tutto il settore della chimica e della raffinazione, scelta che comporterebbe la chiusura di cinque raffinerie in tutta Italia. La protesta sarà preceduta dallo sciopero generale a Gela che CGIL CISL UIL hanno indetto per il giorno prima, cioè lunedì 28 luglio, contro l’ipotesi di dismissione di quella raffineria e per chiedere interventi per lo sviluppo del territorio.

Anche i lavoratori della Raffineria di Milazzo, gestita per il 50% da Eni, hanno deciso nelle assemblee tenute in questi giorni, di partecipare all’astensione. Il sito di Milazzo per adesso, viene indicato insieme a quello di Sannazzaro (Pavia) tra quelli ancora garantiti, ma forte preoccupazione suscitano le posizioni recentemente rese note da Eni su blocco di investimenti, e le conseguenti scelte di ridimensionamento degli assetti industriali, occupazionali e della politica energetica del Gruppo nel nostro Paese.

Le segreterie territoriali di Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil e le Rappresentanze Sindacali Aziendali del sito hanno comunicato che in occasione dello sciopero di 2 ore , martedì’ 29 luglio, si terrà una manifestazione nella raffineria cui parteciperanno anche i lavoratori dell’indotto. Dalle 8 alle 10 nel piazzale antistante l’ingresso del sito RAM Raffineria di Milazzo ed in particolare in contrada Mangiavacca.

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