CAMERA DI COMMERCIO, ESTINZIONE IN VISTA A FAVORE DI AGRIGENTO. BISIGNANO: “SCIPPO”

Dopo l’Autorità portuale, anche la Camera di commercio di Messina rischia di essere immolata sull’altare di una razionalizzazione i cui criteri appaiono sempre meno trasparenti. E a confermare i timori del commissario Francesco De Francesco è l’ex assessore provinciale Michele Bisignano.

“La proposta di riorganizzazione dei nove enti camerali regionali decisa da Unioncamere Sicilia – afferma Bisignano, in un comunicato – risponde alla ormai ineludibile necessità di razionalizzazione di tutta una serie di realtà territoriali, nell’ambito del contenimento e della riduzione della spesa pubblica. E Credo che la proposta di riduzione da 9 Camere di commercio a 3 risponda appieno a tale esigenza. Per cui sarebbe logico attendersi che tale riordino di importanti realtà territoriali vada a correlarsi con un altro importante processo di riordino di altre varie realtà istituzionali e territoriali concretizzato con la prevista istituzione dei liberi consorzi comunali e città metropolitane. Se si volesse dunque seguire un filo logico le tre ipotizzate sedi delle camere di commercio dovrebbero insistere nelle città aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina”.

Michele Bisignano
Michele Bisignano

Ma pare che sia in atto un tentativo di accorpamento che vedrebbe la realtà messinese ancora una volta penalizzata a vantaggio di altre realtà: “Con un possibile accorpamento a Catania e con un disegno di riordino generale che, seguendo non meglio precisati criteri geo-economici e territoriali (che forse nascondono altri criteri, geo-politici) vedrebbero sopravvivere le sedi di Palermo, Catania e Agrigento”.

Da qui l’appello alle forze politico-sociali messinesi al fine di alzare una diga contro lo smantellamento progressivo verso il quale si sta andando incontro: “Mi auguro che stavolta, dato che si è ancora in tempo, tutte le varie realtà interessate, dalle istituzioni locali, ai rappresentanti delle categorie datoriali, commerciali e artigianali, ai sindacati, alla deputazione regionale messinese e in particolare a quella presente nella commissione Attività produttive dell’Ars, facciano squadra, superando le improduttive logiche di appartenenza, per evitare un ulteriore scippo e frenare il perseguimento di logiche di annessione e colonizzazione del territorio messinese che viene portato avanti da anni, ma che negli ultimi tempi, come dimostrano certe incursioni, si va sempre più intensificando”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it