BUFERA GIUDIZIARIA SULLA GOVERNATRICE SERRACCHIANI, COLEI CHE HA AFFOSSATO L’AUTORITA’ PORTUALE

Un assessore della sua Giunta, Gianni Torrenti, indagato per truffa aggravata ai danni della stessa Regione che amministra e un’inchiesta della Corte dei conti su due assunzioni sospette: quelle di Davide Bonetto, vicesindaco Dem di San Giorgio di Nogaro, nel proprio ufficio di gabinetto, e di Massimo Ceccon, consigliere comunale di Sel a Udine, alle Infrastrutture. Così Debora Serracchiani, governatrice del Friuli Venezia Giulia e vice segretario nazionale del Partito democratico, rischia ancora una volta di far parlare non bene di sé.

A svelare i guai giudiziari che stanno coinvolgendo lei e i suoi più stretti collaboratori è stato il settimanale, certamente non di centrodestra, L’Espresso. Le sue vicende destano particolare interesse in riva allo Stretto perché, oltre a essere il braccio destro di Matteo Renzi, è pure il braccio armato di chi complotta, finora con successo, di azzerare l’Autorità portuale di Messina.

Maurizio Lupi
Maurizio Lupi

E’ sua, infatti, in qualità di responsabile nazionale Trasporti del Pd, la proposta di riforma della legge 84/94, in merito alla razionalizzazione delle Authority, sposata con grande disponibilità dal ministro Maurizio Lupi e da buona parte dell’arco costituzionale. A pilotarla, tuttavia, sono stati poteri ben al di sopra di lei, come dimostra il libro pubblicato da Marsilio, a dicembre dell’anno scorso. Titolo: “Il futuro europeo della portualità italiana”. A scriverlo, l’attuale presidente dell’Autorità portuale di Venezia e già sindaco della città lagunare, Paolo Costa, insieme a Maurizio Maresca, già presidente dell’Autorità portuale di Trieste e consigliere del ministero dei Trasporti e della navigazione, membro del Foro europeo dell’energia e dei trasporti – organismo consultivo permanente della Commissione europea – e consigliere di amministrazione di Alitalia ed Eni. Prefazione, tanto per non farsi mancare nulla, di Romano Prodi e Luciano Violante.

Il volume anticipa, chissà quanto casualmente, per filo e per segno la riforma in atto, indicando nelle cosiddette Rotte del Leone – il Leone della Repubblica di San Marco – le uniche plausibili per il futuro sviluppo commerciale e logistico del Paese. Le uniche suscettibili di adeguati collegamenti con il nord Europa. C’è perfino una cartina, in bella evidenza, dove sono indicati i porti ritenuti strategici: Gioia Tauro, Palermo, Augusta, Napoli, Taranto, Bari, Trieste, Ravenna, Ancona, Livorno, La Spezia, Genova. Messina non è nemmeno lontanamente contemplata.

Porto di Tremestieri
Porto di Tremestieri

Serracchiani è da anni ben inserita nei meccanismi della casta. E da anni sciorina topiche quasi senza soluzione di continuità. Come quella del 29 ottobre 2009, ad Annozero, trasmissione condotta da Michele Santoro, mentre si parla dello scandalo che ha da poco coinvolto l’ex presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. L’allora 38enne europarlamentare del Pd, sotto gli occhi di milioni di italiani, insiste nell’attribuire a Fabrizio Corona una condanna penale quando nei suoi confronti è stata semplicemente espressa, da un pubblico ministero, una richiesta detentiva. Un errore non da poco per chi, di professione, fa l’avvocato.

Nella stessa occasione afferma che Silvio Berlusconi avrebbe dovuto dimettersi a seguito degli attentati che avrebbe subìto, come riportato da Marco Travaglio, nel 1975 e nel 1988. Ovvia l’obiezione del giornalista Maurizio Belpietro: “Ma Berlusconi, nel 1975 e nel 1988, da cosa avrebbe dovuto dimettersi?”.

Serracchiani, che in anni recenti ha ricoperto i ruoli di consigliere provinciale e segretario del Pd di Udine, quando è stata europarlamentare – eletta in Friuli nel 2009 – è stata 50esima su 73 nella classifica delle presenze dei deputati italiani.

In queste ore, per concludere, ha respinto le dimissioni del suo assessore alla Cultura, Torrenti, limitandosi a una sospensione di 45 giorni. Vuole prima vederci chiaro. Se le cose continuassero in questa direzione, la prossima dimissionaria potrebbe essere lei. Pare che Renzi le abbia già predisposto una poltrona da ministro. Il giusto premio per i servizi resi, soprattutto ai cittadini messinesi e al primo porto d’Italia, ottavo in Europa, nell’ambito dei traffici commerciali. (@FabioBonasera)

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