Prosegue il conciliabolo istituzionale sulla disputa del Derby dello Stretto, originariamente in programma Domenica alle 18: la concomitanza con la festa patronale locale della “Madonna della consolazione” ha spinto il prefetto a chiedere, alla Lega, l’anticipo del match, creando non pochi disagi alle Società sportive e a coloro i quali hanno già acquistato il tagliando per assistere alla partita tanto attesa. Come previsto, spunta una nuova ipotesi: l’anticipo al venerdì, ma alle ore 16; un orario che consentirebbe di superare l’empasse delle ristrezioni relative alle norme di sicurezza per le partite a codice rosso, le quali non permetterebbero di giocare una tale partita in orario serale ma che, siamo pronti a scommettere, penalizzarebbe lo spettacolo sugli spalti, dato che presumibilmente la soluzione proposta non è esattamente comoda per impegni lavorativi o di altra natura.
La soluzione non può naturalmente contentare neanche le squadre, alle prese con una preparazione atletica in tal modo stravolta e condizionata nell’organizzazione logistica di una trasferta. Particolarmente amareggiato Pietro Lo Monaco, fin troppo impegnato, come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori, con questioni pre-“fittizie” che non hanno nulla a che vedere con uno sport, il calcio, ormai denaturalizzato.
