VITALIZIO AI CONSIGLIERI REGIONALI NON PRIMA DEI 65 ANNI, ARDIZZONE: “ALL’ARS SI FA DAL 2012”

“L’Ars è stata la prima Assemblea legislativa in Italia che già dal gennaio del 2012 ha stabilito il tetto dei 65 anni affinché gli ex deputati possano iniziare a godere del vitalizio”.

Lo dichiara il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che ieri mattina a Roma ha partecipato alle riunione di tutti i presidenti delle Assemblee legislative italiane durante la quale con un ordine del giorno, approvato all’unanimità, si è stabilito che in tutte le Regioni per ottenere il vitalizio si dovranno compere almeno 65 anni, se si è fatta una sola legislatura e 60 se se ne sono fatte più di una, analogamente a quanto prevedono i regolamenti del Parlamento.

“Durante il mio intervento, nella riunione di oggi – continua il presidente – Ardizzone – ho evidenziato che il Parlamento siciliano, molte volte accusato di essere sede di privilegi, già da 3 anni aveva adottato questo provvedimento, che negli altri consigli regionali entrerà in vigore dalla prossima legislatura. L’Ars, proprio grazie all’aggancio al Senato, e’ stata la prima ad abolire l’assegno vitalizio e a introdurre un contributo di solidarietà”.

Per amor di verità e con tutto il rispetto per la modernità dell’Ars e di tutte le altre assemblee regionali, va ricordato che i comuni cittadini non posso andare in pensione prima dei 67 anni. E non bastano loro 10 anni di contributi, pari a più di una legislatura per esempio, per fare scendere la soglia a 60 anni. Né 5 anni di contributi, pari a una legislatura, per spostarla a 65.

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