NON SOLO FRANZA DIETRO LA TERMINAL TREMESTIERI SRL: ECCO I NOMI

L’inchiesta di Manuela Modica pubblicata oggi sul dorso palermitano di Repubblica ha messo nero su bianco i numeri e la spartizione della grande torta del traghettamento nello Stretto di Messina, sulla cui gestione monopolistica l’Antitrust ha aperto l’ennesima indagine nel luglio 2013, il cui esito  è atteso alla fine del mese di ottobre. Al di là dell’evidente problema della continuità territoriale, quale diritto costituzionale negato per i residenti delle due sponde, in particolare i pendolari costretti a utilizzare i vettori privati (a maggior ragione dopo la decisione di BlueFerries di lasciare il porto storico, scaricando alla delibera sindacale antitir il mancato introito necessario a mantenere il servizio), il lavoro giornalistico ha fatto emergere con chiarezza i rapporti di potere e gli interessi che legano le parti.

L'economista Innocenzo Cipolletta
L’economista Innocenzo Cipolletta

Un paginone fitto di dati, che aiutano anche a dare un senso al progressivo smantellamento delle Ferrovie dello Stato, se come risulta dall’inchiesta giornalistica, il manager Innocenzo Cipolletta, che è stato presidente delle FS dal 2006 al 2010, e già presidente di Ubs Fiduciaria, è attualmente presidente del Fondo italiano di Investimento nominato dal ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni e tutti sono soci della Caronte, attraverso quote societarie intrecciate.

I dati emersi, non sono per nulla “scontati”: la Caronte &Tourist Spa, la cui proprietà è storicamente attribuita alle due note famiglie dello Stretto, i Franza e i Matacena, infatti, vede anche la partecipazione, attraverso quote societarie incrociate, di tante banche e dello stesso ministero dell’Economia, senza dimenticare la partecipazione della Ge.Pa. di Francantonio Genovese, attualmente ai domiciliari per l’inchiesta sulla Formazione.

Ecco cosa ha scoperto Manuela Modica:

“LE QUOTE INCROCIATE – La prima scatola ne apre altre tre. La proprietà della Caronte & Tourist Spa è così ripartita: Ferry investments Srl, con una quota del 10 per cento. Caronte Srl, con quota del 48.56. Tourist Ferry Boat Spa con il 41,44 percento. Ma chi possiede gueste società? Scatole che aprono altre scatole. Gennaro Matacena ha la fetta più ampia, possedendo al 74,91 per cento la Caronte Srl (il resto ai familiari). Socio unico della Ferrylnvestments è, invece, il Fondo italiano d’investimento Sgr Spa. Un’altra scatola ma non è nota, è aprendo questa che si scopre l’elenco di banche e il ministero. Soci del Fondo italano, tutti col 12,5 per cento sono: Unicredit, Istituto centrale delle banche popolari italiane Spa, Intesa San paolo, Monte dei Paschi di Siena, Associazione bancaria italiana, Confindustria, Cassa Depositi e Prestiti, ministero dell’Economia e delle Finanze. Andiamo adesso a TouristFerryBoat Spa: il 36 percento è di Ubs Fiduciaria Spa, la costola italiano del gruppo bancario svizzero sul quale pesa l’accusa di riciclaggio aggravato e frode fiscale in Francia. Mentre il 42,75 è diviso tra i membri della famiglia Franza-Mondello.


SPUNTA FRANCANTONIO GENOVESE – Resta la Ge. Pa Srl col 20,47. Societa’ che fa capo a Genovese, finita nelle maglie dell’inchiesta sulla Formazione della procura di Messina, cui amministratore delegato risultava fino al 2012 Concetta Cannavò, ex tesoriera Pd. E visti i soci della Caronte, perciò, non sorprende la lettura del lunghissimo curriculum di Innocenzo CipolIetta, cavaliere di Gran Croce, che è stato presidente delle Ferrovie dello Stato dal 2006 al 2010, adesso presidente del Fondo italiano d’investimento nominato dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, e già presidente di Ubs Fiduciaria: tutti soci della Caronte. Che, però, non è l’unico vettore privato, esiste anche la Meridiano Lines Srl cui socio al 50 per cento è il Monte dei Paschi di Siena. La Meridiano è socia della Caronte & Tourist Spa (di cui Monte dei Paschi possiede un’altra quota) e di Rfi con pari quote del 33,3 per cento in Terminal Tremestieri Srl. A fine mese l’Antitrust chiuderà la procedura sull’assenza reale di mercato. Ma a guardare i tanti intrecci e gli incarichi di Cipolletta, la risposta non pare lontana”.

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