Nuovi casi di lavoro nero portati alla luce dai carabinieri ma il fenomeno è in diminuzione

I carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro e del Comando provinciale di Messina, negli ultimi dieci giorni, hanno proseguito nella loro azione di verifica e controllo del mondo del lavoro. Nel corso dei servizi finalizzati al contrasto del lavoro nero a Messina e provincia, d’intesa con il direttore della direzione territoriale del Lavoro di Messina, hanno sottoposto a vigilanza ispettiva varie aziende fra edilizia, alberghiero e commercio: 7 a Messina e 12 a Capo d’Orlando e dintorni.

I carabinieri hanno complessivamente: ispezionate 19 aziende e verificate 44 posizioni lavorative; scoperto 4 lavoratori del tutto privi di tutela assicurativa e previdenziale, ovvero completamente in nero; intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale in un’attività commerciale di pertinenza delle ditte ispezionate, come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, avendovi riscontrato, una percentuale di lavoratori “in nero superiore al 20% della forza lavoro presente; deferito alla Procura della Repubblica di Messina, un datore di lavoro titolare di impresa edile e un datore di lavoro responsabile di un albergo, per l’omesso versamento all’Inps delle ritenute previdenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, in violazione dell’art.2 comma 1 del Dl 463/83, convertito con modificazioni in legge 638/83 e modificato dall’articolo 1 comma 3° del Dl 389/89 nonché dall’articolo 1 del D.Lgs 211/94. L’importo complessivo trattenuto sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti ammonta complessivamente ad 9.198,71 euro.

Il commerciante sospeso, per la riapertura delle attività, ha dovuto ottemperare alle prescrizioni regolarizzando i dipendenti in nero e versando parte delle sanzioni amministrative per un totale di 1.950 euro. Dovrà inoltre versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti. A conclusione delle attività intraprese sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 17.860 euro. Il “nero”, quando emerge, costa di più del lavoratore tutelato a norma di legge.

Il lavoro dell’Arma mette in luce, stando a quanto riportano gli stessi carabinieri, una situazione ancora grave a Messina ma in leggero miglioramento per le tutele dei lavoratori. In effetti, sebbene la Sicilia abbia realtà totalmente differenti da città a città, nella provincia di Messina il fenomeno del lavoro nero sembra essere in lieve diminuzione in rapporto al numero complessivo delle posizioni lavorative controllate. Rimane una situazione difficile che vede soprattutto nell’edilizia il settore di maggiore incidenza del lavoro nero, privo di ogni tutela.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it