Chiara Schirò può tornare alla villa di Ganzirri, per i giudici “basta la firma”

Chiara Schirò, moglie del deputato del Pd Francantonio Genovese, è rientrata nella sua villa di Ganzirri, dove si trova ai domiciliari il marito in attesa che la Cassazione si pronunzi sul suo ritorno in carcere nell’ambito dell’inchiesta sui Corsi d’Oro che ha portato allo smantellamento della Formazione siciliana. A stabilire la revoca della misura cautelare di divieto di dimora, durata due settimane, è stata la seconda sezione penale del Tribunale che ha accolto il ricorso degli avvocati  difensori Nino Favazzo e Carlo Paliero, dichiarando inadeguata a scongiurare il pericolo di recidiva.

” Il divieto di dimora –scrivono i giudici della seconda sezione penale del tribunale – non appare idoneo a recidere ogni contatto con il contesto territoriale di appartenenza atteso che non pregiudica le possibilità di muoversi, tranne che a Messina, e di comunicare con chicchessia. Il provvedimento rischia solo di pregiudicare le esigenze familiari e lavorative dell’imputato senza portare alcun beneficio all’inchiesta”.

In pratica il provvedimento avrebbe creato problemi nel contesto familiare, ma non sarebbe stato un deterrente per una eventuale reitero del reato. Il tribunale ha dunque disposto la sostituzione del divieto di dimora con l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per firmare il relativo registro tre volte a settimana.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it