Policlinico, 95 addetti alle pulizie su 210 saranno tagliati. Uil: “Fare cassa su pelle lavoratori e malati è uno sconcio”

Seria preoccupazione di Uiltucs e Uiltrasporti per la sorte dei 210 lavoratori dell’Ati Pfe/Operosa, che dal prossimo primo gennaio gestirà il servizio di pulizia al Policlinico universitario, subentrando alla cooperativa Ri.So. A destare l’allarme dei sindacati, la comunicazione in base alla quale le ditte di cui sopra, vincitrici dell’appalto, hanno chiaramente manifestato la volontà di applicare le norme contrattuali così come da capitolato, escludendo di fatto il 45% (95 teste) degli attuali 210 lavoratori. Per questa ragione, i sindacati proclamano lo stato di agitazione, in preparazione di una giornata di sciopero che si terrà nei tempi e nelle modalità previste dalla vigente normativa.

“Si tratta – spiegano Eliseo Gullotti, segretario provinciale della Uuiltusc, e Silvio Lasagni, segretario provinciale della Uiltrasporti – di condizioni inaccettabili, derivanti da un capitolato già profondamente iniquo al momento della pubblicazione della gara d’appalto, duramente contestata dal sindacato perché il bando prevedeva una riduzione drastica tanto del monte ore di lavoro, quanto dell’importo a base d’asta, circa il 35% in meno, con gravi possibili ripercussioni sia sulla salvaguardia dei livelli occupazionali, che sulla pulizia e l’igiene della struttura già fortemente penalizzate”.

“E’ assurdo – aggiungono Gullotti e Lasagni – che si permetta alle aziende di far passare appalti con un importo a base d’asta annua che passa dai 4 milioni e 700mila euro del 2005 ai 3 milioni e 455mila circa del 2013, senza pensare che questo possa non avere drastiche conseguenze sul lavoro e sulle prestazioni fornite, specie se nel capitolato d’appalto non vi è inserita alcuna clausola di salvaguardia per i livelli occupazionali. Fare cassa sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini bisognosi di cure è uno sconcio che andrebbe perseguito penalmente – concludono – ecco perché in accordo con le altre sigle sindacali ci rivolgeremo al prefetto, unica garanzia di legalità, perché convochi un tavolo che possa trovare soluzioni rapide alla vertenza”.

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