Operazione Caronte, la mafia catanese in affari con i Matacena per la gestione del traghettamento

matacena

Le famiglie Santapaola-Ercolano avevano cercato nel bussiness del traghettamento lo sviluppo economico del gruppo mafioso, attraverso  accordi con la ditta Amadeus, riconducibile al latitante Amedeo Matacena già condannato nel 2012, con l’affitto di tre navi da utilizzare come vettori per il collegamento via mare tra la Sicilia e la Calabria, attraverso la ‘Servizi autostrade del Mare’, facente capo agli Ercolano e ai fratelli Aiello. E’ quanto emerso a seguito dell’operazione Caronte, eseguita dal  Ros, dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania e dalla DDA, con l’esecuzione di 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere.

ercolano_caronteI provvedimenti sono scaturiti per i reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza nel mercato dei trasporti ed intestazione fittizia di beni.

Un duro colpo al clan mafioso che aveva infiltrazioni oltre che nei settori dei trasporti marittimi e terrestri, dell’edilizia e della grande distribuzione alimentare delle carni. Inoltre, secondo gli investigatori, avrebbe mantenuto contatti con esponenti politici attraverso il Partito degli autotrasportatori, nato nel 2008, che  si sarebbe messo a disposizione dell’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo che però non è indagato. L’attenzione degli investigatori si è infatti concentrata in particolare sulla costituzione del Partito nazionale degli autotrasportatori nato per preservare gli interessi di cui erano portatori per conto proprio e di altri, ad esempio per avere un canale privilegiato con la pubblica amministrazione per incassare i cosiddetti ecobonus.

Nelle attività relative alla commercializzazione delle carni per la grande distribuzione sarebbero emersi invece  interessi dell’associazione mafiosa per le aziende di Carmelo Motta, che gestivano le macellerie negli hard discount a marca Fortè,  e per le aziende di Giovanni Malavenda, che gestivano le macellerie in numerosi supermercati del gruppo Eurospin Sicilia.

Tra i beni sequestrati 31 imprese ed i relativi beni strumentali, sette beni immobili e quattro autoveicoli. I sequestri sono stati compiuti a Catania, Palermo e Messina e nelle province di Napoli, Mantova e Torino.

Questi  i nomi degli arrestati
Nel corso dell’operazione della Dda di Catania, denominata “Caronte”, sono stati arrestati Alfio Maria Aiello, di 55 anni, Marco Maria Antonio Anastasi, di 27, Rosario Bucolo, di 40, Sergio Cannavo’, di 41, Francesco Caruso, di 43, Vincenzo Enrico Augusto Ercolano, di 44 anni, Francesco Guardo, di 65 e il figlio Michele, di 42, Santo Massimino, di 63, Carmelo Motta, di 55, Natale Raccuia, di 41, e Pietro Virga, di 49. Ai domiciliari sono stati posti Orazio Lo Faro, di 40, Giovanni Malavenda, di 42, Giovanni Pastoia, di 46, Luigi Calascibetta, di 68. In carcere il provvedimento restrittivo e’ stato notificato a Vincenzo Maria Aiello, di 51 anni, fratello di Alfio Maria, a Bernardo Cammarata, di 42, ad Alfio Catania, di 48, a Mario Ercolano, di 38, cugino di Vincenzo, a Camillo Pulvirenti, di 54, ed a Giuseppe Scuto, di 51“

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it