Sbarca in riva allo Stretto la truffa del bollettino, attenzione ai falsi agenti della riscossione del canone Rai

La chiamano la truffa del bollettino. In particolare, quello del canone Rai. Perché non basta fare i conti con le nuove regole, con l’addebito sulle bollette della luce. Adesso, l’insidia arriva pure da gioviali e sedicenti dipendenti dell’Agenzia delle Entrate che si presentano in casa pretendendo di riscuotere l’arretrato. E quando non bussano direttamente alla porta, lasciano traccia nella buca delle lettere.

Finora, a Messina il fenomeno sembrava non aver ancora preso piede. Ieri, però, è arrivata la conferma ufficiale. La truffa è sbarcata in riva allo Stretto. E’ un lettore di Messina Ora, residente nell’area di Papardo – Sperone, a segnalare che intorno alle 14 un signore con abiti casual ma dall’aria distinta, magro, statura media, capelli brizzolati, ha suonato al campanello.

Apertasi la porta, si è qualificato come dipendente dell’Agenzia delle Entrate. Cosa ancora più inquietante, disponeva di un elenco con i nominativi di tutti i componenti lo stato di famiglia. Cosa che lascia propendere per l’eventualità che lui, o chi per lui, abbia accesso ai dati dell’Anagrafe che, per legge, dovrebbero essere riservati.

truffa bollettino canone RaiL’uomo ha contestato, con toni comunque concilianti, al padrone di casa di essere in arretrato con il canone Rai e gli ha consegnato un bollettino da 22,73 euro da pagare alla Posta. Ecco la dicitura completa del bollettino stesso: “Ag. Entrate ufficio T01 – Sat sportello Abbonamenti Tv”. A seguire, ancora: “Nuovo abbonamento privato alla televisione – c/c postale 9100 Td 421”.

La somma di 22,73, secondo il finto emissario del fisco, avrebbe dovuto coprire l’ultimo periodo del 2014. Il lettore, per nulla persuaso, dopo aver liquidato l’uomo, ha effettuato una ricerca su internet, inserendo gli estremi del bollettino. E ha scoperto che truffe simili sono state condotte in varie zone d’Italia. Addirittura, ci sono specifici riferimenti sul blog di Beppe Grillo e sul sito dell’Aduc, con l’espresso invito a non pagare.

Il rischio, come sempre, è per i più anziani. Anche perché, in questo caso, a ogni singolo contribuente non viene richiesto un esborso economico insostenibile. Si opta, semmai, per la politica dei piccoli passi, con cifre talvolta anche di poco superiore ai 50 euro, spacciandole per agevolazioni nate per venire incontro agli utenti. Del resto, come diceva il principe della risata, Totò, è la somma che fa il totale. Che, poi, è anche la filosofia delle società di gestione dei servizi. Che sbagliano le fatture di pochissimi euro, talvolta pochissimi centesimi, realizzando clamorosi profitti.

Tanto, chi si prende la briga di ricorrere per pochi spiccioli? (@FabioBonasera)

 

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