La mappa dei Presepi Viventi, Messina e provincia tra antichità e modernità

Risale a quasi 800 anni fa la tradizione italiana dei presepi viventi, rappresentazioni della natività per mezzo di figuranti che si muovono all’interno di una scenografia appositamente strutturata. Gli storici collocano l’origine al 1223, quando Francesco d’Assisi pose in essere la prima rappresentazione presso Greccio. Da allora la tradizione si è diffusa in ogni parte d’Italia divenendo, al contempo, un’occasione per mostrare antiche usanze e mestieri scomparsi.

Benché ne sia il diretto predecessore, il presepe di San Francesco non era esattamente come lo concepiamo oggi. Si limitava ad una riproduzione della grotta, luogo della nascita, nella quale Francesco aveva richiesto che fosse costruita una mangiatoia e che fossero condotti un bue ed un asino. Un ambiente, all’origine solo evocativo, che si è riempito nel tempo sino a diventare quello ricco di personaggi e colori che oggi conosciamo.

In tutta Italia il presepe vivente è un’attrattiva forte del periodo natalizio, il simbolo più genuino del perché celebriamo questa festa. La sola provincia di Messina conta una miriade di presepi viventi che rispecchiano, oltreché una tradizione consolidata, la dedizione e l’impegno degli abitanti e le possibilità pratiche ed economiche delle varie aree. Taluni molto conosciuti come quello di Castanea, giunto alla sua venticinquesima edizione e sempre affollato di visitatori, altri più piccoli e speranzosi, ma che per un motivo o per l’altro stentano a decollare.

Sito all’interno del Castello di Milazzo, il presepe vivente ivi realizzato, l’anno scorso per la prima volta, fa da capofila nel messinese avendo aperto la stagione il 20 dicembre e chiudendo il 6 gennaio. Le scene classiche sono inserite in una struttura preziosa e articolata che svolge da sola gran parte del lavoro di contestualizzazione. Quinto anno per la rappresentazione di Santa Lucia del Mela che vanta una formula nuova, quella del contatto diretto tra figurante e visitatore. Così presentato dai suoi ideatori, il presepe sarà visitabile nei giorni 25 e 26 dicembre e 1 e 6 gennaio. Posto  all’interno di uno spazio che ne protegge le strutture per tutto l’anno sino alla riapertura, il noto presepe di Castanea non smette di affascinare e richiamare visitatori da ogni parte. Giunto alla sua venticinquesima edizione, è forse il presepe vivente più antico della provincia. Sarà visitabile dal 25 dicembre al 6 gennaio. Fa strada anche il presepe di Moltabano Elicona, ospitato nella parte più antica del borgo medievale e giunto alla quindicesima edizione. Resterà aperto nei giorni 26 e 30 dicembre e 6 gennaio. Terza edizione per il presepe di San Filippo superiore con i suoi 120 figuranti, visitabile nelle giornate del 26, 27 e 28 dicembre e del 3, 4, e 6 gennaio. Il Comune di Messina non dimentica di annunciare l’apertura del presepe vivente realizzato dalla comunità di Montalto nel giardino sottostante il Santuario. L’iniziativa chiama in causa, per il secondo anno consecutivo, volontari e associazioni che si occupano dei diversamente abili. Saranno dunque coinvolti soggetti affetti da patologie che prederanno parte attiva alla rappresentazione. Il presepe sarà visitabile da sabato 27 a martedì 30 dicembre.

Più e meno giovani, organizzati, attrezzati, seppure accomunati per tematica, questi piccoli capolavori sono rivisitazioni, ciascuna eseguita secondo un gusto personale e inedito, del medesimo evento. I luoghi evocativi nei quali, come San Francesco, vogliamo percepirci più vicini alle origini. (LAURA MANTI)

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