Serie A: la Juve va in fuga ma saluterà Giovinco il canadese. Romane e milanesi, amarezza diffusa

Con la netta vittoria della Juventus nel posticipo dello Stadium ai danni del Verona, l’unica interna del weekend, cala il sipario sulla diciannovesima giornata di serie A, l’ultima del girone di andata.

Un successo preventivato ma dal peso specifico enorme, posto che consente alla capolista di portare a 5 i punti di vantaggio sulla Roma, per quella che di fatto è la prima fuga della stagione.

Gli scaligeri chiudono quindi con 10 reti al passivo la tre giorni da incubo torinese: alle 6 rimediate in Coppa Italia vanno aggiunte le 4 di ieri sera: Pogba, Pereyra e un doppio Tevez i carnefici della banda Mandorlini. Dopo il fischio finale l’Apache ha ribadito l’intenzione di non rinnovare il contratto in scadenza fra un anno e mezzo, aprendo però ad un futuro dietrofront. Quello che non bisogna aspettarsi da Sebastian Giovinco, che dalla prossima estate sarà protagonista nella Major League Soccer: la proposta indecente pervenuta dai canadesi del Toronto non era rifiutabile. Annuncio in arrivo e bagno di sangue per la Vecchia Signora, che perderà a parametro zero il minuto attaccante per la metà del cui cartellino, nell’estate del 2012, aveva investito ben 11 milioni di euro.

Tornando al campionato, i giallorossi, in formazione ampiamente rimaneggiata, non sono andati oltre l’1-1 contro il Palermo nel secondo anticipo del sabato. Destro ha replicato alla decima prodezza stagionale dell’inarrestabile Dybala, ma le parole proferite nel dopo partita dal centravanti marchigiano non possono che alimentare i rumors sul suo futuro. Fa bene Garcia ad auspicarsi un’inversione di rotta, i capitolini devono ritrovare la continuità perduta.

Pesantissimi in chiave Champions i blitz esterni di Napoli, Sampdoria e Fiorentina. Agli azzurri di Benitez è bastato un guizzo di Higuain per sbancare l’Olimpico e sorpassare così la Lazio, all’esito di un match che non ha lesinato colpi di scena. I partenopei adesso condividono il terzo posto con la Sampdoria, non più una sorpresa. In attesa di abbracciare Eto’o e Muriel, i due colpi (nel complesso dispendiosi e rischiosi) piazzati da Ferrero nella corrente sessione di mercato, i blucerchiati hanno espugnato il “Tardini” di Parma grazie ai gol di Bergessio e Soriano. Gli emiliani chiudono sempre la classifica, ma la nuova proprietà sta già rivoluzionando l’organico a disposizione di Roberto Donadoni, con la consapevolezza che per centrare il traguardo salvezza servirà un girone di ritorno da urlo. L’impresa si preannuncia al limite dell’impossibile, chissà che non serva anche una svolta tecnica.

Fosche nubi all’orizzonte milanese. L’Inter ha fatto esordire Shaqiri ma della trasferta di Empoli va salvato soltanto il punticino, raccolto grazie alla buona vena di Samir Handanovic. Mancini dovrà lavorare sodo per dare un’identità precisa ai nerazzurri. Ancor peggio sta il Milan, appaiato ai cugini in ottava posizione a quota 26 ma protagonista di una prova ancora più incolore. La sconfitta – firmata Denis – rimediata a San Siro contro l’Atalanta fa risuonare l’allarme rossonero, Inzaghi nel dopopartita si è assunto tutte le responsabilità. Giustamente, perché al giro di boa una simile involuzione sul piano del gioco desta più di una preoccupazione.

La Viola, invece, ha tirato fuori l’urlo da 3 punti proprio allo scadere: merito di un’inzuccata del subentrato Babacar, il cui recupero permetterà finalmente a Montella di disporre di un finalizzatore degno di tal nome. E magari stimolerà l’abulico Mario Gomez, sulla cui prossima titolarità si può nutrire più di un ragionevole dubbio.

Gol e spettacolo in Genoa-Sassuolo e Udinese-Cagliari, sfide conclusesi in parità e autografate dal medesimo sceneggiatore: i rigori realizzati da Fetfatzidis e Avelar hanno riequilibrato il risultato dopo il 90′, per la gioia dei rispettivi undici vestiti di rossoblu.

Infine, ai fini della lotta per non retrocedere importante l’exploit del Torino, impostosi a Cesena con l’acuto dell’ultimo arrivato Maxi Lopez, essenziale nell’orientare definitivamente la contesa a favore dei granata dopo la rimonta confezionata da Brienza dal dischetto.

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