Atto Unico, apprezzato “Il dubbio.Qui.Intorno” di Bonaventura, nel suo incontro con Beckett un “cameo” paterno

“Così narrata la triste storia un’ultima volta essi rimasero seduti come mutati in pietra”. Pubblico attonito e attento per il debutto di “Il dubbio. Qui. Intorno” con la regia di Roberto Bonaventura, per il cartellone di Atto Unico, che supera la prova e diventa un vero e proprio incontro con Beckett, la sua poetica ma anche la sua esistenza, nella messa in scenda di domenica 15 febbraio nella Chiesa di Santa Maria Alemanna.

Non solo un omaggio al grande Beckett, ma una vera decostruzione teatrale quella realizzata dall’attrice piemontese Donatella Bartoli e l’attore messinese Alessio Bonaffini, che magistralmente hanno raccontato la vita, la follia, l’assurdo, la liricità di Beckett. Tre i dramaticule scelti: Catastrofe, con un inedito Vincenzo Bonaventura nei panni di P, Passi Improvviso dell’Ohio. Dalla manifestazione dell’ipocrisia, alla necessità di scandire il tempo, fino ai rintocchi dell’Ascoltatore de “la triste storia” è stata presentata l’inquietudine di un teatro che problematizza la questione dell’identità, della dignità umana, del rapporto madre-figlia, degli abissi della mente. L’ossessione, la fantasia, l’immaginazione, l’apparizione creano un teatro nel teatro, di cui lo spettatore è attivamente partecipe, soggetto interrogato, oggetto investigato.

P solleva il capo e accenna un lieve sorriso quando la platea lo applaude e la luce piano si spegne sul suo volto “sbiancato”, May “rimugina tutto quanto” scandendo il tempo con i suoi passi sulla striscia del pavimento ora nudo, il Lettore, una volta chiuso il libro, guarda l’Ascoltatore, il suo doppio, la sua immagine speculare. Questi sono i momenti in cui il dubbio sembra, pacatamente, sciogliersi e farsi dono unico e prezioso per lo spettatore.

Con Martina Morabito, aiuto regia, e Adriana Mangano, collaborazione scene e costumi, e le musiche inedite di Fabio Cinti, “Il dubbio. Qui. Intorno” riserva fin dalla prima scena grande rispetto allo spazio utilizzato, usando l’ex Chiesa con inventiva e senza forzature, e regala al pubblico il cameo di Vincenzo Bonaventura, critico teatrale e padre del regista, che si presta ad essere l’oggetto della “Catastrofe”.

Ben amalgamati i due attori, che si consegnano reciprocamente momenti di protagonismo, in equilibrio e controcanto tra interpretazioni visionarie e cronachistiche, partiture angoscianti e cambi di scena svolti come parti dello spettacolo.

Il prossimo appuntamento della rassegna “Atto Unico” 2014-2015 di QAProduzioni “Volevo essere brava!”, in cartellone domenica I marzo 2015 all’ex Chiesa di Santa Maria Alemanna, in pomeridiana alle ore 18 e in serale alle ore 21. Regia di Paride Acacia e movimenti coreografici di Sarah Lanza per lo spettacolo liberamente tratto da “Il Corpo giusto di Eve Ensler” che porta in scena Gabriella Cacia, Laura Giannone, Elvira Ghirlanda, Rita Lauro, Anna Musicò, Francesca Gambino, Giovanna Verdelli. (Clarissa Comunale)

Foto di Davide Scimone

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