Unime, presentato il Master in “Conservazione, restauro e valorizzazione”: “Grande sforzo per incrementare offerta”

E’ stato presentato questa mattina, presso la Sala Senato de Rettorato, il Master di II livello in “Conservazione, Restauro e Valorizzazione del patrimonio Geo-archeologico e Geo-architettonico”. “L’Ateneo peloritano- ha detto il prof. Santi Fedele, Delegato ai Master- sta compiendo un grande sforzo per ampliare l’offerta formativa in tutti i settori, compresa l’Alta formazione, presentando proposte nuove come questo Master che andrà a formare figure professionali che potranno operare nell’Area dello Stretto dotata di un vasto patrimonio archeologico e architettonico, che richiede di essere valorizzato. Mettendo insieme le nostre competenze e quelle dell’Ateneo di Reggio Calabria – conclude Fedele – abbiamo confezionato quest’interessante percorso”.

Subito dopo la professoressa Antonia Messina, Direttore del Master,  ha illustrato le caratteristiche del corso, i cui termini per le iscrizioni scadranno il 10 aprile prossimo. “Il Master – ha sottolineato la docente- è bandito dall’Ateneo di Messina, su proposta del Dipartimento di Fisica e di Scienze della Terra in compartecipazione con il Dipartimento Patrimonio, Architettura e Urbanistica (PAU) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nel quadro della collaborazione tra i due atenei e, più in generale, di una progressiva integrazione dell’Area Metropolitana dello Stretto”. Intenzione della professoressa Messina è prorogare la scadenza delle iscrizioni, qualora non venisse raggiunto il numero minimo di partecipanti. Il costo totale del Master è di 6mila euro, con pagamento diviso in 4 rate semestrali da 1.500 euro, ma con la possibilità di borse di studio per i partecipanti. Le attività dovrebbero iniziare a fine aprile.

 

Si tratta di un corso di formazione specialistica e professionalizzante per chi opera in seno al Patrimonio Culturale Archeologico e Architettonico e si pone come fase formativa di tipo Full Immersion ed esperienziale, con approccio sia “tecnico-scientifico” sia “umanistico” e con Case-Studies significativi, scelti prevalentemente nel territorio Calabria-Sicilia, quali “modelli” delle tematiche oggetto del Master.

“L’obiettivo  è quello di creare una figura – continua la professoressa Messina – di alta e qualificata professionalità, in grado di operare, presso istituzioni e organismi pubblici e privati, nel campo del Patrimonio Geo-Archeologico e Geo-Architettonico di un territorio, attraverso un percorso formativo basato su un comune linguaggio unificante Geologia, Archeologia, Architettura, Storia dell’Arte, Petrografia, Fisica, Chimica, Geofisica, Biologia, Ecologia, Geomatica, etc., e discipline di supporto. Le attività del Master si svolgeranno presso l’Università degli Studi di Messina e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nonché, su siti archeologici e beni architettonici prevalentemente situati nella Calabria Meridionale e nella Sicilia Nord-Orientale”.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche il prof. Giovanni Falsone, Membro Comitato Scientifico Master, il quale  ha spiegato come all’inizio non avesse capito come il suo campo, quello dell’Ingegneria Sismica, potesse essere utile all’interno del Master: “In realtà – spiega Falsone – avere nozioni geologiche, geofisiche e ingegneristiche in un territorio a rischio sismico e idro-geologico, è fondamentale”. Presenti anche il prof. Francesco Calabrò, Membro Comitato Scientifico Master (Dip. Patrimonio Architettura Urbanistica) UniRC, il prof. Nicola Aricò, Docente di Storia dell’Architettura ed i rappresentanti del Comune di Fondachelli Fantina, di Santa Lucia del Mela , del parco dei Nebrodi e degli Ordini professionali degli Ingegneri, dei Geologi e degli Architetti. @SimoneIntelisano

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it