Uccise il rivale in amore, ventenne condannato all’ergastolo

Rabbia, gelosia, l’incoscienza dei ventanni. Armi scellerate nelle mani di Sebastian Oriti, il giovane condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Messina, per aver ucciso Andrea Oberdan Bruno, meccanico, accoltellato ad appena 24 anni, l’11 febbraio 2013, a Rocca di Capri Leone.

I giudici hanno escluso l’aggravante dei futili motivi, condannando l’assassino per omicidio premeditato. A carico di Oriti pure i reati di danneggiamento e porto abusivo di arma da taglio,  oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni alla madre della vittima, 80mila euro, e alla zia, 20mila.

Secondo le indagini dei carabinieri, alla base del gesto la rivalità tra i due giovani a causa di una ragazza, che li aveva portati la sera prima a litigare durante una festa di carnevale che si era svolta alla palestra comunale di Rocca Capri Leone.

Qualche spintone, qualche parole di troppo. Ma nessuno avrebbe immaginato cosa sarebbe accaduto la mattina seguente. Armato di coltello, infatti, Oriti aspettoò che Bruno uscisse di casa per andare al lavoro, e lo colpì con cinque coltellate, una delle quali gli recide l’arteria femorale.

Poi il ventenne  avrebbe lasciato il coltello sul selciato e sarebbe tornato a casa, in attesa dei carabinieri.

 

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