Ustica Lines annuncia il licenziamento di 400 lavoratori e lo stop dei collegamenti, Garofalo “il Ministro può far poco, la Regione paghi quanto dovuto”

Ustica Lines annuncia la sospensione dei collegamenti con le isole minori a partire dal 7 maggio, con l’avvio delle procedure di licenziamento dei 400 lavoratori. Dopo avere versato solo il 50% di quanto maturato per i servizi prestati per oltre un anno dalla società, la Regione siciliana non ha ancora fornito indicazioni sul pagamento del saldo né alcuna certezza in ordine all’erogazione di quanto dovuto qualora si continuassero ad effettuare i collegamenti.

Sul caso interviene il parlamentare Giuseppe Berretta dei Democratici che ha presentato un’interrogazione al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per “scongiurare l’interruzione dei servizi di collegamento marittimo tra la Sicilia, le isole Eolie, Egadi e Pelagie”, e “per evitare di compromettere pesantemente la stagione turistica, e tutelare i circa 400 lavoratori della Ustica Lines”.

“Il contenzioso tra la società e la Regione, che ha prodotto la decadenza della gara d’appalto, è fonte di pesanti preoccupazioni sia per il futuro dei lavoratori che per l’avvio della stagione turistica, messa a rischio dalla possibilità di interruzione del servizio gestito dalla Ustica Lines, ma anche la cittadinanza isolana sarebbe pesantemente penalizzata” sottolinea il parlamentare catanese del Pd.

I collegamenti tra la Sicilia e le isole minori rappresentano un nodo fondamentale per l’economia del territorio siciliano tanto per la vocazione turistica quanto per lo svolgimento di servizi essenziali – conclude Berretta – Ma non possiamo ignorare anche le ricadute lavorative della paventata interruzione del servizio, con circa 400 lavoratori a rischio”.

Amareggiato l’onorevole Vincenzo Garaofalo, che nei mesi scorsi aveva auspicato che la Regione pagasse quanto dovuto per il servizio reso all’azienda, ricordando anche un incontro in Prefettura dal quale era parso si fosse raggiunto un compromesso. “Purtroppo il Ministro può fare ben poco, se non cercare chiarezza. Devono essere piuttosto i deputati regionali – dichiara Garofalo – a impegnarsi al massimo per sbloccare la situazione”.

 

 

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