Calcio Lega Pro, play-out. Conti in tasca alla Reggina: gli amaranto sperano, domani sera il verdetto del Coni. E intanto scoppia l’ennesima bufera

E’ una malattia che non va più via. E un calcio malato a tutte le latitudini quello  in cui ci ostiniamo a credere, che ancora riesce ad appassionarci dentro i bar, sul divano di casa o, in’ultima ipotesi, sui vuoti e fatiscenti stadi delle provincie italiane. E’ un calcio dimenticato da Dio in cui l’inferno fa da padrone grazie alla complicità di uomini dalla dubbia moralità che hanno perso ogni credito con l’onesta di chi, in questo sport disgraziato, sa leggerci ancora poesia di significanti e significati ormai troppo lontani. Stamane l’ennesimo scandalo calcio-scommesse che ha travolto numerose squadre di terza e quarta serie e prodotto decine di arresti: associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, questa la sconcertante accusa lanciata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta a oltre 70 indagati, pronta a smascherare un’infinita serie di combine imposte da organizzazioni criminali, con lo zampino della ‘ndrangheta. Estirpare il cancro che affligge lo sport nazionale sembra ogni estate sempre più impossibile è se qualcuno ha ancora dei dubbi sul fatto che il calcio sia, in Italia, sintomo e specchio sociale dei nostri drammi, ne prenda pure coscienza. L'”abitudine di tornare” canta Carmen Consoli nel suo ultimo disco: l’abitudine di tornare a commettere gli stessi errori, l’abitudine ad abituarsi, che tanto è così che deve andare. La speranza? E’ lei la prima a morire nella terra dove tutto resta e nulla cambia.

La tragicomica bufera che si abbatte sulla Lega Pro ben si sposa con la paradossale situazione che stanno vivendo i club coinvolti nella disputa dei play out: Messina, Savoia e Reggina. A pochi giorni di distanza dal primo turno dello spareggio i giallorossi non hanno ancora certezze su quale sarà la squadra da affrontare sabato: il già compromesso Savoia, per il quale Di Costanzo sta preparando la gara o l’eterna rivale Reggina, anch’essa in preda ad emorragia interna. Con il collega Paolo Ficara del quotidiano “Il Dispaccio” siamo andati a tastare con mano la situazione in casa amaranto, fra delusioni, speranze e strade terze. Il verdetto tanto atteso dai calabresi arriverà domani, presumibilmente in serata: ci sperano i tifosi, comunque delusi da un’annata sportivamente devastante, chiusa all’ultimo posto della graduatoria, sul quale pesano le ferite inflitte dalla giustizia sportiva. Giocare il derby dello stretto non è una possibilità remota ma se qualcuno crede che questo possa creare timori soltanto ai giallorossi si sbaglia di grosso: “giocare contro il Messina non sarebbe facile- spiega Ficara-. Lo spogliatoio amaranto non vive momenti esaltanti, diversi calciatori lamentano rapporti contrattuali non rispettati con la società, seppur con un sospettoso ritardo. I tifosi, comunque delusi dal verdetto del campo, ci sperano e stanno preparando delle sorprese nel caso in cui il ricorso venga accolto”. A proposito di ricorso, facciamo chiarezza: la Reggina chiede il ripristino della sentenza di primo grado che aveva inizialmente inflitto alla società un solo punto di penalizzazione per la consegna con 15 giorni di ritardo della fideiussione e mensilità irregolari relative alla passata stagione sportiva, punti aumentati a quattro (1+3) quando al ricorso degli amaranto Stefano Palazzi si contro-appellava alla Corte Federale ottenendo, appunto, una nuova penalizzazione in secondo grado. Giunti al 19 di maggio, palesi i ritardi che potrebbero inevitabilmente ridisegnare un girone che aspetta solo di implodere. Foti tende l’orecchio verso altre ipotesi, come quella del ripescaggio dato che alcune squadre sembrano destinate a scomparire presto, a testimonianza che la sicurezza circa l’accoglimento del ricorso non è massima.

Messina e Reggina in comune hanno l’incertezza del futuro prossimo; sulla cordata australiana, ma di origine calabrese, il collega Ficara esprime qualche perplessità: “ad oggi nessuno è venuto a verificare in che condizioni versa la società e soprattutto il centro sportivo, nodo cruciale che potrebbe essere oggetto di contenzioso con gli enti nonostante la Reggina reclami la concessione demaniale per 99 anni. Bisogna ancora aspettare, la conservazione o meno della categoria potrebbe giocare in questo senso un ruolo cruciale”.

@RobertoFazio

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