L’ultimo sbarco: speranza e morte sulla nave irlandese giunta nel porto di Messina

Hanno raggiunto il porto di Messina insieme: i vivi e i morti. Questa mattina l’ennesimo sbarco (il dodicesimo dall’inizio dell’anno) è stato segnato dall’arrivo in porto di 14 salme recuperate due giorni fa sul barcone proveniente dalla zona di Zuara, in Libia, soccorso nel Canale di Sicilia e  trasportate con 453 migranti dalla nave militare irlandese “Niamh”, così come annunciato nella serata di ieri.

Saranno le autopsie a chiarire le cause della morte degli immigrati, tutti uomini. Sei salme sono state trasportate all’obitorio del Policlinico di Messina, due al Centro Neurolesi, due al Papardo e quattro all’ospedale Cutroni Zodda di Barcellona.

I superstiti sono in discrete condizioni di salute, alcuni di loro resteranno a Messina e dintorni, mentre altri saranno trasferiti nei centri  di accoglienza di altre regioni.

Sono oltre mille migranti, per l’esattezza 1145, quelli sbarcati oggi tra i porti  di Messina e Reggio Calabria.

E’ giunta infatti  nel porto di Reggio Calabria la nave “Bourbon Argos” con a bordo 692 immigrati, di cui 414 uomini, 219 donne e 59 minori di presunta nazionalità eritrea. Tra i migranti giunti in Calabria ci sono 12 donne incinte e 11 minori non accompagnati. Diversi sono i casi di scabbia e di pediculosi riscontrati dai sanitari che hanno effettuato le prime visite a bordo. Dieci le persone per le quali è stato disposto il ricovero in ospedale anche se non si tratta di casi gravi. Secondo il piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno i migranti, a bordo di alcuni pullman in attesa nel piazzale del porto, raggiungeranno le destinazioni prestabilite in altre regioni del Paese. Cento di loro andranno in Lombardia, altrettanti in Veneto, 92 in Toscana e 400 in Campania. (foto Reuters)

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