Sul mosaico “cementificato” della Galleria Vittorio Emanuele, perse solo le “tessere” del “partito preso”

Circondato da “buona stampa”, l’allarme lanciato dal consigliere Zuccarello, autoelettosi difensore unico delle sorti della Galleria Vittorio Emanuele, ha subito trovato spazio sui giornali, dove per mancanza di tempo a volte non si riesce ad approfondire la notizia, dovendo spesso per ogni “comunicato” arrivato da Palazzo Zanca cercare smentite che appaiono ovvie, ma che necessitano di essere sostanziate.

Dopo il vano tentativo di screditare quanto organizzato durante il Sabir Fest, battendo i piedi contro l’amministrazione, come i bambini quando la maestra riconosce uno più bravo di te nello svolgere lo stesso tema, il consigliere con il vezzo del cronista (ricordiamo memorabili video con tanto di “travestimento”) si è improvvisato persino restauratore. Tanto che alla vista del “cemento” tra le tessere che compongono il mosaico della Galleria, ha diramato un comunicato in cui chiedeva allarmato “se e chi ha autorizzato la colata di manta cementizia al posto del pregiato mosaico danneggiato dall’incendio dei mesi scorsi”, che avrebbe provocato un “delitto artistico”.

Ecco che a rispondere è direttamente l’assessore, accusato di aver fatto le cose in fretta, per agevolare gli organizzatori del Sabir Fest che, checchè ne dica il consigliere, è stato un momento di altissimo respiro culturale e soprattutto un evento di carattere internazionale, che non può essere paragonato a qualsivoglia, seppur meritevole, serata danzante o esposizione artigianale.

“Smentiamo in maniera assoluta che siano stati effettuati interventi manutentivi che possano avere in alcun modo pregiudicato il ripristino del mosaico della pavimentazione della galleria Vittorio Emanuele – assicura l’assessore Pino – Come già comunicato, fin dal 1° ottobre 2015, alla Soprintendenza, alla Procura della Repubblica ed al Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale, si è semplicemente provveduto a consolidare la parte di pavimentazione musiva sconnessa.

Foto archivio Sebastiano Pino (1)Ciò al fine di evitare l’ulteriore distacco delle tessere del mosaico – continua l’assessore Pino – in quanto i diversi tentativi di isolamento della parte interessata con delimitatori ed indicazioni di divieto non avevano sortito alcun effetto sul transito del pubblico, provocando ulteriori distacchi di tessere, comunque recuperate e custodite dai nostri uffici. Di questo rassicuriamo il consigliere Zuccarello.

L’intervento, come ovvio, è stato svolto in condizioni di assoluta urgenza, sia con la finalità di salvaguardia del bene (che si sarebbe ulteriormente danneggiato a causa del calpestio dovuto al transito) sia della pubblica incolumità (poiché la parte sconnessa della pavimentazione, dopo la rimozione abusiva della recinzione, avrebbe potuto rappresentare potenziale pericolo di inciampo).

Si tratta – conclude Pino – ovviamente di un intervento provvisorio e facilmente rimovibile, effettuato applicando uno strato di malta su sottofondo costituito da una rete porta intonaco, non ancorata al sottofondo, risvoltata all’interno del contorno della pavimentazione restante, allo scopo di eliminare lo “scalino” formatosi a seguito del distacco delle tessere e livellare la superficie di calpestio.
Coerentemente con quanto precedentemente comunicato, stiamo lavorando alla definizione di un progetto di riqualificazione complessiva del prestigioso edificio che merita ogni attenzione e certamente non seppelliremo sotto inimmaginabili colate di cemento”. (@Pal.Ma)

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