Emergenza idrica: la frana è più grave del previsto, i tempi di riparazione si allungano

Cattive notizie giungono da Calatabiano, dove in contrada Piraini, sta franando un intero costone. Una frana che ha danneggiato gravemente  la condotta che alimenta Messina, dalla sorgente di Fiumefreddo,  per quasi tutte le sue necessità idriche.

L’acqua ha invaso il rione Manganelli di Calatabiano, al ritmo di 900 litri d’acqua al secondo.

Un fiume di fango e detriti sul Castello  che ha travolto il quartiere di Caltabiano prima che la condotta fosse chiusa.

Dopo i danni creati nel quartiere, il sindaco Giuseppe Intelisano, ha vietato il transito di mezzi pesanti alla volta della zona interessata dal cedimento, per il timore di nuovi smottamenti. Per questo i tecnici di Amam non sono riusciti ancora a lavorare al guasto.

Di conseguenza non si hanno certezze sui tempi per il ripristino della normalità. Resta l’invito a non sprecare acqua dalla riserve, dal momento che nei prossimi giorni sarà ancora più preziosa.

“Al momento abbiamo potuto solo interrompere il flusso idrico, che controlliamo dalla centrale – dice Leonardo Termini, presidente dell’Amam, l’azienda comunale che gestisce l’approvvigionamento idrico – poi dovremo fare le rampe di accesso e il terrazzamento, quindi intervenire: la situazione non tornerà normale prima di tre giorni”.

Restano i pozzi in città ma serviranno per gli ospedali, le carceri e tutti i luoghi di pubblica sicurezza.

Fissata per le 10 di lunedì una conferenza stampa per aggiornare sulla situazione. Previsto l’avvio dei lavori già in mattinata.

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