Renato Accorinti, ovvero quando la comunicazione “fa acqua” e riempie i serbatoi del rancore politico

Peccato. Peccato perchè la gestione di questa crisi idrica poteva essere un punto a favore di questa amministrazione, se solo si fosse mantenuta la calma, se si fossero rispettati tempi e attivate quelle relazioni sane tra pubblica amministrazione e operatori dell’informazione. Eppure il Sindaco Accorinti nessuno riesce a moderarlo davanti ad un microfono: lui deve anticipare, spostare l’attenzione, alimentare la propria iconapop.

Peccato, perchè se l’attenzione non si fosse spostata subito sugli annunci di emergenze finite, quando ancora per la stragrande maggioranza dei cittadini l’unico utensile funzionante in casa era la tv e i rubinetti erano tristemente vuoti, oggi si sarebbe potuto riflettere seriamente su come il vero nodo è la solitudine istituzionale, e il cerchio magico che si stringe sempre più su ogni ipotesi di cambiamento.

Ma alla simpatia generata “oltrestretto” da un Sindaco colorato, alternativo e che usa con disinvoltura e credibilità parole come mafia, dissesto idrogeologico, no ponte, bene comune, non corrisponde quella generata nei suoi concittadini, vittime di un sistema perverso di comunicazione e informazione che lo stesso Accorinti alimenta (non sappiamo quanto volontariamente o per vera incapacità a gestire uno degli aspetti fondamentali della sua attività politica).

L’appello al “non lasciateci soli” non vale, se poi si procede da soli. Questo comportamento indebolisce politicamente tutto il complesso movimento che Accorinti, una volta vinte le elezioni, ha lasciato per seguire il suo istinto. Tutto a vantaggio di chi, nonostante sia stato complice e referente della stessa politica che ha prodotto i danni sul territorio, che oggi nutrono la rabbia della cittadinanza da tastiera, è pronto a “salpare” sulla navecisterna del vincitore.

Che si sia sottovalutato il problema è un fatto: attestato dai giorni passati senza che vi fosse alternativa ai disorganizzati approvvigionamenti di fortuna, trasformati ben presto in vero mercato nero dell’acqua. Ma siamo sicuri che il colpevole sia solo Accorinti?

Se di responsabilità bisogna parlare, il Prefetto non è da meno. Ed è emblematico che, anzichè inviare alle redazioni della stampa locale orari e luoghi di distribuzione delle autobotti (per esempio) si sia data priorità al numero, sottolineando che in un giorno (quindi dopo l’intervento prefettizio) sono aumentate. Resta il fatto che, ad esempio, ieri a Ganzirri, quando l’autobotte è giunta in piazzetta, nessuno lo sapeva. E, nei tempi consentiti, in pochissimi hanno potuto godere della distribuzione.

Ovviamente la sfera della comunicazione è davvero la falla continua del sistema-Accorinti. Costringere gli assessori a difendere le “uscite pubbliche” come quella all’ Anci Torino (che oggi sembra finalmente aver abbeverato la sete dei prossimi cavalli da corsa, pronti alla partenza di prossime auspicate elezioni) è un boomerang politico difficilmente sanabile.

Pensate se anzichè annunciare che l’acqua era già nei rubinetti, il Sindaco avesse parlato solo di dissesto idrogeolocico, dell’acquedotto dell’Alcantara privatizzato dalla Regione, del difetto di comunicazione tra il Palazzo Comunale e la Prefettura, senza tralasciare la speranza e l’ottimismo di una veloce ripresa, ma evitando dichiarazioni alla luce dei fatti politicamente autolesioniste.

La cosa peggiore, poi, è che non ascolterà le “correzioni fraterne” dei suoi assessori (visto che ha già disperso un patrimonio umano immenso tra consiglieri, esperti, e attivisti della prima ora) e continuerà per la sua strada.

Peccato, perchè se si voltasse indietro, e comprendesse che era il portavoce di un progetto non “suo” ma che in lui voleva trovare fisicità, si accorgerebbe di non essere così solo: nonostante gli appelli alla sfiducia (che adesso sembra la priorità di alcuni consiglieri comunali, come Daniela Faranda) o l’accelerazione in chiave democristiana odierna di Emilio Fragale che propone a comunicati unificati Ardizzone sindaco.

Bisogna stare da una parte. Qualcuno spieghi al Sindaco che non ha 40 consiglieri. E purtroppo nemmeno un ufficio stampa. (@PalmiraMancusoimmagine liberamente ispirata all’immaginario pop di andy wharol)

 

 

 

 

 

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