Suolo pubblico in Via Tommaso Cannizzaro: colpo di scena al Tar, via libera alle iniziative commerciali

Sbloccato l’impasse amministrativo che aveva rallentato le procedure di rilascio delle concessioni del suolo pubblico sulla via Tommaso Cannizzaro.

Colpo di scena davanti al Tar di Catania in occasione dell’udienza per la discussione del ricorso d’urgenza presentato da alcuni cittadini contro il provvedimento del Comune di Messina che ha eliminato gli stalli per il parcheggio delle auto sul marciapiede della via Tommaso Cannizzaro, nel tratto a monte della via XXIV Maggio. Tale ricorso era stato l’ultimo, ancorché imprevisto, ostacolo che ha caratterizzato la lunga vicenda che per 13 anni ha impedito ai commercianti della via Cannizzaro di poter ottenere l’autorizzazione ad occupare il suolo pubblico. I cittadini ricorrenti hanno, però,  rinunciato, durante l’udienza, alla domanda cautelare, generando così l’inevitabile decisione del TAR di rimandare la questione direttamente alla fase di merito, per la quale adesso si prevedono (secondo la prassi seguita dal TAR) tempi particolarmente lunghi (anche più di un anno).

La lunga battaglia in tutela del diritto dei commercianti, nonché dello sviluppo delle attività economiche della zona,  è stata sposata da Confesercenti Messina, che ha sostenuto anche parte delle spese legali e che ha poi trovato nel tempo l’appoggio de Consigliere della IV Circoscrizione del Comune di Messina Daniele Travisano, e il sostanziale accoglimento delle istanze da parte degli Assessori Patrizia Panarello e Sebastiano Pino. Nei prossimi giorni lo stesso Travisano incontrerà i commercianti riuniti sotto la sigla “I love Cannizzaro” promossa dalla Confesercenti, al fine di progettare finalmente iniziative che vedano le attività interagire con la cittadinanza per migliorare la vivibilità della via Tommaso Cannizzaro.

Oltre al Comune di Messina, difeso dall’Avv. Giuliana Gianna del foro di Comiso, si sono costituiti alcuni commercianti della via Cannizzaro difesi dagli Avv. Emilia Magazzù e Ferdinando Croce del foro di Messina.

 

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