Crocetta al processo “corsi d’oro”: “mai avute sollecitazioni da Genovese”

“Non ho mai ricevuto sollecitazioni di nessun tipo dell’onorevole Genovese che sapeva qual era la mia posizione politica sulla vicenda e quindi sarebbe stato assurdo che mi facesse delle richieste”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, sentito oggi in aula, a Messina, come testimone al processo sulla formazione professionale “Corsi d’oro 2” che vede imputati il deputato ex Pd, transitato in FI, Francantonio Genovese, oggi presente, e altre trenta persone.

Di piu’: “Con Genovese non ho mai parlato di formazione, ne’ ho ricevuto sollecitazioni su enti o allontamenti di direttori”, ha aggiunto. Ha dunque spiegato il motivo che l’ha portato a non confermare Ludovico Albert – parte civile nel procedimento – quale direttore del dipartimento regionale della formazione professionale: “Non condividevo le modalita’ di gestione del vecchio governo e lo spoil sistem da’ il diritto di confermare o meno alcune persone. Ritenevo che tutti quelli che avessero avuto a che fare con quel sistema di formazione, dovessero andare via”.

Concetti che ha ripetuto anche fuori dall’aula, fermandosi brevemente con i giornalisti: “Genovese sapeva che le mie valutazioni sulla formazione erano molto nette e chiare e quindi non abbiamo mai trattato questo argomento proprio perche’ eravamo su posizioni politiche completamente diverse. Il sistema era malato e io ho provato a rimetterlo sui giusti binari”.

L’esame di Crocetta e’ stato chiesto dal legale di Albert le cui domande a quanto pare non ha gradito: “Ritengo la sua domanda fastidiosa”, ha detto il governatore, tanto da meritarsi un richiamo dal presidente della prima sezione penale del Tribunale: “Il teste Crocetta non puo’ esprimere valutazioni, ma deve rispondere precisamente alle domande”.

L’udienza e’ cominciata con l’esame di Claudio Spadon, ex funzionario della Commissione europea. Tra i testimoni anche l’ex ministro Fabrizio Barca. (AGI)

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