Sbarco di profughi: al Molo Marconi è arrivata la nave Aquarius

Sono arrivati a bordo del guardapesca di 77 metri salpato il 26 febbraio scorso da Lampedusa, al comando di Klaus Vogel, ex ammiraglio di marina che ha dato vita in collaborazione con Medecins du monde, all’assiociazione umanitaria “SOS Mediterranee”, quattrocento tra uomini, donne e bambini. Fanno parte dei 1.569 salvati ieri dalla Marina militare e dalla Guardia costiera nel Canale di Sicilia nel corso di undici operazioni. Nella citta’ dello stretto i migranti sono giunti a a bordo della nave ‘Acquarius’ di Sos Mediterranee: quasi tutti sono provenienti dai paesi dell’Africa subsahariana e dall’Eritrea.

Aquarius (foto Enrico di Giacomo)è una nave  che fa da spola nel Canale di Sicilia tra le sponde della Libia e quelle italiane per salvare i profughi in difficoltà e sarà attiva fino al prossimo dicembre.

Ad imporre dei limiti a questo tipo di operazioni in mare da parte di organizzazioni non governative sono certamente i costi, ha spiega l’ex ammiraglio alcuni giorni fa ad un giornalista di Redattore Sociale: “Sostenere questo tipo di operazioni costa circa 250 mila euro al mese, tutto incluso. Equipaggio, affitto della barca, ma quello che costa di più è il carburante: si parla di circa 60 mila euro”. Costi dovuti anche alla tipologia del soccorso. L’imbarcazione, infatti, è sempre in mare per garantire soccorsi più rapidi. “Noi siamo sempre nel Canale pronti a intervenire – ha spiegato Vogel -. Non siamo una nave che parte e va in soccorso. è sempre in acqua e pronta a soccorrere. Questo diminuisce di molto i rischi per i migranti”. Per questo, ha aggiunto Vogel, ora serve l’aiuto di tutti “per continuare ad assicurare i soccorsi nel mar Mediterraneo”.

I migranti sono stati accolti a Messina, secondo una prassi ormai consolidata. Restano comunque forti le perplessità sulla gestione dei minori migranti, e soprattutto sulla permanenza della tendopoli al Palanebiolo.

 

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