Ponte sullo Stretto: l’eterna promessa ora diventi concretezza. Un incontro sul tema alla Sala Visconti

C’era una volta un ponte. C’era parecchie volte, un ponte, a dire il vero. Sempre lo stesso, conteso, combattuto, promosso, progettato, demonizzato, immaginato o boicottato. Un ponte che ad ogni piè sospinto ed ad ogni profumo di nuove elezioni torna fuori da qualche cilindro.

Ma come ogni medaglia, per definizione, anche questa ha due facce: avrà pure i suoi contro, quelli che hanno sempre mosso l’ostruzionismo del popolo dei contrari, ma non si può negare abbia dei pro. E più che ammetterlo, c’è chi intende dimostrarlo: è il caso della Rete per le infrastrutture al Sud che ha organizzato stamani un incontro/confronto proprio su questo controverso tema in grado di dividere profondamente l’opinione pubblica. In una Sala Visconti decisamente affollata, si  è parlato dell’opera e dei benefit che il territorio avrebbe dalla sua realizzazione, smontando, punto per punto, le ragioni del no.Platea convegno Ponte 3

Presenti all’incontro molti professionisti messinesi oltre ad una nutrita schiera di politici e politicanti vari; in pole position anche parte della deputazione locale, insieme a tecnici, ingegneri, esperti di gestione dei fondi europei, intellettuali e il Magnifico Rettore, Pietro Navarra, che, sull’argomento ha detto la sua, dando il proprio sostegno alla realizzazione dell’infrastruttura. A fianco del presidente della rete, Ferdinando Rizzo, anche docenti e tecnici venuti da fuori (come il professore Alberto Zasso, docente di Ingegneria meccanica e responsabile della Galleria del vento del Politecnico di Milano) per portare la testimonianza dei propri studi e le ricerche a sostegno della bontà dell’iniziativa. Rettore Navarra e Fernando RizzoBando dunque ad ogni polemica mossa da chi argomenti che vi siano altre priorità: il network evidenzia l’esigenza di vedere realizzate da una parte le opere ordinarie per mettere a sistema il nostro territorio (dagli assi viari alla soluzione della questione acqua) e, parallelamente, mettere finalmente mano a questa grande opera da troppi anni inseguita o combattuta, certamente già costata fior di quattrini senza che nulla sia mai stato realizzato. Data la partecipazione importante all’evento, appare evidente che alle parole del Governo adesso si voglia chiedere di far seguire i fatti. E mettere a regime di normalità il nostro territorio non può essere ancora un’alternativa alla realizzazione di una così importante opera pubblica. Quel che la sala gremita sembrerebbe significare è: adesso dateci quanto fino ad ora è rimasto una pura, semplice e reiterata, promessa elettorale.

@eluemme

foto di @LilloLoCascio

 

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